Attualità

Milano. Così rinascono le Case Bianche visitate da Papa Francesco

Lorenzo Rosoli sabato 8 aprile 2017

L'incontro-festa di presentazione del Progetto Agorà allo Spazio Salomone (foto LRos)

Formare un’orchestra con i ragazzi del quartiere. Destinare a orto uno dei cortili delle Case Bianche, affidarlo alle cure dei residenti e col ricavato aiutare gli inquilini più poveri. Aprire una biblioteca, sempre gestita dagli abitanti, e rilanciare lo Sportello lavoro della parrocchia di San Galdino all’interno dello «Spazio Salomone», al civico 32 dell’omonima via, al pianoterra del mastodonte Aler da 477 alloggi per oltre mille abitanti, situato alla periferia est di Milano, balzato agli onori della cronaca per essere stato, il 25 marzo scorso, la prima tappa della visita di papa Francesco alla città e alle terre ambrosiane.
Passa (anche) da qui la rigenerazione delle Case Bianche. Non iniziative calate dall’alto, ma idee nate dai suoi stessi abitanti, dalla loro creatività, dalla loro passione per il bene comune. Che ora stanno venendo alla luce grazie ad «Agorà», progetto di coesione sociale presentato (la sera di venerdì 7 aprile) alla popolazione con un incontro-festa ospitato proprio nello «Spazio» di via Salomone 32. Il progetto risponde ad un bando comunale promosso dall’assessorato alla Sicurezza per sviluppare la coesione sociale e vede all’opera, insieme, alcune realtà profondamente radicate nel quartiere: la cooperativa sociale «La Strada», l’associazione di volontariato «La Nostra Comunità», il Centro ambrosiano di solidarietà (Ceas), la parrocchia di San Galdino e, tramite la parrocchia di San Nicolao della Flue, i Servizi di prossimità Caritas dell’Unità pastorale Forlanini – che hanno la loro sede proprio alle Case Bianche.

Un’équipe al servizio del quartiere

«Non siamo qui a offrire servizi specifici, né fantastiche innovative risposte. Piuttosto: vogliamo mettere il nostro tempo e il nostro lavoro al servizio delle tante preziose realtà-risorsa che qui, ogni giorno, rispondono a tanti problemi, valorizzandone l’impegno, sostenendone l’azione, facilitando la connessione tra loro e la capacità di resistere nel tempo ben oltre Agorà, che terminerà nel luglio 2018», spiegano a una voce sola Marianna Roveda (Ceas), Chiara Trentin (San Galdino), Maurizio Carnovali (La Nostra Comunità) e Massimo Zerbeloni (La Strada), gli operatori dell’équipe cui è affidato il progetto. Incontrare associazioni, gruppi, comitati, singoli cittadini, raccogliere la loro lettura dei bisogni, le proposte, le competenze, la disponibilità all’impegno per migliorare la qualità delle relazioni e della vita individuale e collettiva: questo si è fatto nella prima fase del progetto, avviato nel novembre del 2016. «Così – raccontano – abbiamo "intercettato" idee come l’orchestra dei ragazzi, formulata dall’associazione Ottava Nota».

«Agorà», spazio d'incontro e impegno

«Agorà» raccoglie il testimone del Progetto Con-Tatto Salomone, attivo dal 2013, del quale ha ereditato anche la sede e il «tavolo minori», mentre altri tavoli – quello sul lavoro, tema grave, molto sentito qui, e quello sulla cittadinanza attiva e il volontariato – sono partiti col nuovo progetto. Gli operatori sono allo «Spazio Salomone» ogni giovedì dalle 10 alle 12,30. Per contattarli: 348.8723239; progettoagora@lastrada.it. La sede è aperta ad ogni iniziativa coerente con l’obiettivo del progetto. Che, in poche parole, mira a sostenere la rigenerazione del quartiere a partire dai suoi stessi abitanti.
Le presenze all’incontro del 7 aprile esprimono bene la logica di rete che ispira il progetto. Così, fra le persone comuni – dagli anziani, numerosi alle Case Bianche, alle mamme straniere con i loro bambini – scese allo «Spazio Salomone» per condividere una bibita, una fetta di focaccia e due chiacchiere in amicizia, ecco il parroco di San Galdino, don Augusto Bonora, le Piccole Sorelle di Gesù di Charles de Foucauld (che hanno la loro fraternità in un alloggio del complesso Aler), Giorgio Sarto, coordinatore dei Servizi di prossimità Caritas, Claudio Vannucci, referente dello Sportello lavoro, Mohamed Azzedine, responsabile della scuola di arabo ospitata in parrocchia; per il Municipio 4 il presidente del Consiglio, Oscar Strano, e l’assessore ai Servizi alla persona, Laura Schiaffino; e poi rappresentanti del «Comitato Salomone Rinasce» e del «Comitato di Quartiere Salomone», del Comitato genitori Francesco d’Assisi e del Comitato sicurezza Forlanini...

Nuova speranza dalla visita di papa Francesco

Il Progetto «Agorà» ha preso vita prima dell'incontro col Papa. Ma l’evento del 25 marzo – con i suoi gesti indimenticabili, come la visita di Francesco a tre famiglie delle Case Bianche, che gli hanno aperto la porta di casa – sembra aver dato nuova linfa alla speranza di molti. «Sì, una scintilla di speranza che ci fa sentire meno soli», riconosce Oscar Strano. Che annuncia: «Finalmente, dopo cinque anni di richieste, mercoledì prossimo, il 12 aprile, il "Comitato Salomone Rinasce" sarà ricevuto dal presidente dell’Aler. Speriamo che Regione, Comune e Aler, insieme, possano aprire una prospettiva di rinascita per le Case Bianche». Dal degrado edilizio alla presenza di abusivi, dalla disoccupazione alle situazioni di povertà, malattia, solitudine, che feriscono particolarmente gli anziani; molti sono i problemi delle Case Bianche, «aggravati dall'atavica indifferenza delle istituzioni, che per troppi anni ci hanno abbandonato, anche se proprio questo progetto mostra che segni di attenzione non mancano – incalza Giorgio Sarto –. Ma lavorando insieme, possiamo aiutare il quartiere a ripartire». Il messaggio: prendersi cura dei "muri" e aspettare che le istituzioni cambino stile non basta, «i primi a dover cambiare dobbiamo essere noi. Così saremo più forti e credibili anche nelle nostre rivendicazioni», non si stanca di ripetere il coordinatore dei Servizi di prossimità Caritas. «La visita del Papa alle nostre Case Bianche ha ricordato a tutta Milano che anche chi è povero o fa più fatica ha una dignità, da qui vogliamo ripartire», scandisce una signora, intervenendo nella conversazione che anima la festa di presentazione del progetto. «Con la sua visita Francesco ha saputo tirare fuori il meglio da ciascuno di noi – sottolinea don Augusto Bonora, il parroco –. Ecco la via che dobbiamo seguire per esprimere il potenziale di bene che c'è nelle nostre persone e in questo quartiere».