Attualità

Milano. Chiudono le edicole, in periferia il giornale si vende in "ape car"

Caterina Maconi giovedì 16 gennaio 2020

L'ape car che vende giornali nelle periferie di Milano rimaste senza edicole

Che le edicole a Milano, come in tutta Italia, stiano andando male, non è una novità. Chiudono a vista d’occhio, lasciando un vuoto importante: a venire meno sono presidi di cultura sul territorio. Le ultime stime della Federazione dei giornali parlano di circa 11mila edicole in tutta Italia.

La situazione, soprattutto per chi ha a che fare con questo mondo, è particolarmente dolorosa. Per questo l’imprenditore Andrea Carvini ha avuto un’intuizione per garantire una seconda chance alle edicole. Ha dato il via a Edicole Quisco iniziando, dallo scorso dicembre, ad andare in giro con il suo "Ape" pieno di quotidiani e riviste, percorrendo zone e aree di Milano dove negli anni molti chioschi hanno chiuso i battenti. Si posiziona principalmente vicino alle ex edicole, e attrae i residenti e i passanti, inizialmente incuriositi dall’iniziativa, poi appassionati della novità. Ogni settimana c’è un calendario delle tappe dove poter vedere la roboante Ape arrivare. Ma di base sono coinvolte le aree fuori dalle scuole, i quartieri periferici, come Dergano, ma anche quelli centrali: in piazza Principessa Clotilde sono state 4 le edicole che hanno chiuso.

La giornata comincia naturalmente molto presto, questa caratteristica del mestiere non è venuta meno. Carvini - un passato come direttore di librerie Feltrinelli e fondatore delle librerie Ubik - può contare su un’edicola "hub", ovvero fissa, in via Plinio, dove arrivano tutte le copie, e che gli permette di avere la licenza, e sull’Ape per la parte "in mobilità". In questo modo le vendite, assicura, sono buone. Il risparmio dei costi fissi è evidente: non c’è Tari, Tasi, non c’è costo di occupazione di suolo pubblico e nemmeno utenze. E anche la legge è dalla sua parte: una norma di inizio anni 2000 permette questa nuova attività, a patto che siano rispettate alcune condizioni, come la presenza di un distributore locale.

E così Carvini, in società con Editoriale Service, e forte dell’autorizzazione del Comune e di uno sponsor, Panini, che ha brandizzato il piccolo mezzo, può circolare per la città. Unica restrizione: che venga rispettata una distanza minima di 200 metri dalle edicole ancora aperte, per una questione di concorrenza. Ma l’obiettivo di un progetto come questo non è certo quello di accavallarsi con le rivendite che ancora resistono. Ma anzi, ampliarne il raggio di azione, portando la carta stampata dove ora non c’è più, moltiplicando la diffusione. Si possono scoprire le tappe della settimana dell’Ape sul sito di Edicole Quisco e sui social network. Oppure si può chiedere direttamente a Carvini, se lo si trova in giro a vendere giornali. In attesa che tornino gli strilloni.