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Migranti. Naufragio al largo della Tunisia: strage di donne, 4 erano incinte

Redazione Internet sabato 26 dicembre 2020

Un barcone di migranti nel Mediterraneo, immagine d'archivio

Erano quasi tutte donne (un solo uomo) le 20 persone ritrovate morte al largo della costa della Tunisia a seguito del naufragio dell'imbarcazione a bordo della quale stavano tentando la traversata del Mediterraneo verso l'Italia. E quattro delle 19 donne erano incinte. Lo riferisce Mourad Torki, portavoce del tribunale della regione di Sfax, nel centro della Tunisia. Il naufragio è avvenuto giovedì. Le ricerche proseguono nel tentativo di trovare altre 13 persone che risultano disperse. Sempre secondo i dati forniti dal portavoce, quattro altri migranti sono stati salvati: uno resta sotto osservazione medica e un altro è fuggito dall'ospedale.

L'imbarcazione, sovraccarica e in cattive condizioni, trasportava 37 persone di cui tre originarie della Tunisia e le altre dell'Africa sub-sahariana, ha riferito ancora il portavoce del tribunale regionale di Sfax. Le imbarcazioni della Guardia costiera tunisina e i sub della Marina, impegnati nelle ricerche, non hanno ritrovato ieri altri corpi né sopravvissuti. Nella zona ci sono forti venti e onde alte. I venti corpi sono stati recuperati da agenti della Guardia costiera e da pescatori locali, che li hanno portati a riva e trasferiti in sacchi bianchi in un vicino ospedale, dove sono state effettuate le autopsie.

Le autorità tunisine fanno sapere che recentemente hanno intercettato diverse imbarcazioni cariche di migranti, e rilevano anche che il numero dei tentativi di partenza illegale è in crescita, in particolare tra la regione di Sfax e l'isola di Lampedusa.

Le barche di migranti spesso partono dalle coste della Tunisia e dalla vicina Libia, con a bordo persone provenienti dal resto dell'Africa. Di recente a queste si è aggiunto anche un numero crescente di tunisini in fuga dalle difficoltà economiche che il Paese sta attraversando.