Attualità

Allarme. Mense scolastiche, fuorilegge 1 su 3

Paolo Ferrario sabato 15 dicembre 2018

Una mensa scolastica (Ansa)

Panini contenenti insetti, escrementi di roditori, parassiti ovunque, oltre a cibi scaduti e prodotti diversi da quelli previsti dal contratto di fornitura. È lungo, l’elenco delle violazioni rilevate dai controlli dei carabinieri del Nas, in accordo con il Ministero della Salute, nelle mense scolastiche. Avviate all’inizio del nuovo anno, le ispezioni hanno finora riguardato 224 strutture, di cui 81 (in pratica una su tre), con irregolarità accertate. Per sette mense, quelle che presentavano la situazione igienico-sanitaria più compromessa, è stata disposta la sospensione del servizio, fino alla rimozione delle carenze accertate. Inoltre, quindici persone sono state deferite all’autorità giudiziaria, 67 soggetti sono stati segnalati all’autorità amministrativa e oltre due tonnellate di derrate alimentari (pesce, carni formaggi, frutta, verdura, olio e pane) sono state sequestrate, perché prive di indicazioni di tracciabilità e provenienza dei prodotti, detenute in ambienti e condizioni inadeguati nonché scadute di validità. Le situazioni di irregolarità sono state rilevate a Roma, Livorno, Pescara, Taranto, Lecce, Chieti e Brindisi.

«Furbi e “cucine da incubo” non possono essere tollerati. Grazie ai nostri carabinieri », commenta la ministra della Salute, Giulia Grillo. «Cibi scaduti, gravi carenze igieniche, perfino topi e parassiti: un film dell’orrore – aggiunge – . Come madre e ministro mi indigna pensare che sulle tavole dei nostri figli, a scuola, possano finire escrementi, muffe o alimenti di dubbia origine. Oggi chi lavora nel settore delle mense sa che vi sono regole chiare da seguire e tutti i mezzi per garantire tracciabilità e correttezza di conservazione degli alimenti. Per questo non possiamo permettere il menefreghismo di chi stipula contratti ben precisi e poi fa il furbo o peggio. A maggior ragione quando è in gioco la salute dei più piccoli e vulnerabili: i bambini. Grazie ai Carabinieri dei Nas per l’ottimo lavoro e per la dedizione e scrupolosità con cui effettuano le ispezioni. A loro – conclude la ministra – va la mia totale gratitudine e quella di tutti i genitori».

Di fatti «gravissimi» parla anche il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, sottolineando su Facebook che «chi ha messo a repentaglio la salute e il benessere dei nostri bimbi non deve rimanere impunito». Misure drastiche contro «furbi e criminali» sono sollecitate anche dalla Coldiretti, che ha quantificato in 1,3 miliardi di euro il volume d’affari generato dal servizio mense scolastiche, che fornisce 380 milioni di pasti all’anno a due milioni e mezzo di studenti, soltanto nella scuola dell’obbligo.

Per la coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva, Adriana Bizzarri, le ispezioni ci restituiscono «una realtà preoccupante, sulla quale chiediamo un’attenta analisi e messa a punto di proposte di miglioramento, oltre che, nell’immediato, sanzioni per chi ha la responsabilità di aver agito contro la sicurezza e la salute degli studenti e dei docenti accompagnatori».

Per garantire un controllo capillare della qualità delle mense scolastiche, Cittadinanzattiva rilancia il ruolo delle Commissioni mensa, ricordando i dati dell’ultimo rapporto presentato in ottobre, secondo cui soltanto il 10% delle scuole dispone di un locale mensa e che, come accertato dai carabinieri del Nas, le condizioni igienico-sanitarie non sempre sono ottimali. Maggiori risorse in finanziaria per garantire a tutti gli alunni il servizio mensa, sono richieste da Save the children. «Nel 2017 – ricorda Raffaella Milano, direttore dei programmi Italia Europa dell’organizzazione – solo il 51% degli alunni della scuola primaria in Italia ha avuto accesso ad una mensa, con disparità enormi nei sistemi di refezione scolastica e una distanza sempre maggiore tra Nord e Sud, dove si registra il numero più alto di alunni che non usufruiscono della refezione scolastica (81% in Sicilia, 80% in Molise, 74% in Puglia), come risulta dall’ultimo rapporto “(Non) Tutti a Mensa!”. In Italia – aggiunge Milano – ci sono un milione e 200mila bambini e adolescenti in condizioni di “povertà assoluta”. Un’offerta alimentare di qualità in uno spazio adeguato permette di assicurare loro, almeno una volta al giorno, un pasto nutriente e bilanciato».