Attualità

La giornata. ​Le frontiere dell’educazione e le sfide dell’immigrazione

dai nostri inviati a Rimini lunedì 25 agosto 2014
​Le frontiere dell’educazione, le sfide dell’immigrazione, le testimonianze di chi, dalle frontiere dell’esistenza, richiama alla presenza del destino nella vita di ciascuno. Dopo la giornata inaugurale di ieri, segnata dal messaggio di papa Francesco [eventuale link], la 35ma edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli è entrata oggi nel vivo. Ecco una sintesi di alcuni degli incontri principali.Ucraina. Molto pubblico e molta attenzione per l’intervento di Aleksandr Filonenko, scienziato e teologo ortodosso che a Rimini ha illustrato il tema di quest’anno (“Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato solo l’uomo”) raccontando l’esperienza del suo Paese, tra la pacifica insurrezione del Majdan e le tensioni di questi giorni. Qui l’intervista rilasciata in anteprima ad Avvenire nei giorni scorsi .La malattia. La sofferenza del corpo è la prima delle “periferie” esplorate dalle testimonianze che si susseguiranno in questi giorni. Introdotte da Letizia Bardazzi, presidente dell’Associazione Italiana Centri Culturali, si sono alternate le voci di un medico, Marta Scorsetti, e di un sacerdote, padre Gerald Mahon, che svolge il suo ministero nella parrocchia di St John the Evangelist a Rochester, in Minnesota, di fronte a uno dei più importanti istituti clinici degli Usa. Un incontro emozionante, nel quale riecheggia spesso la parola miracolo, inteso come attesa, come ascolto, come guarigione.In mare aperto. “L'Italia non si è voltata dall'altra parte": nell'incontro su “immigrazione e bisogno dell'altro” il capo di Stato Maggiore della Marina Ammiraglio Giuseppe De Giorgi ha rivendicato i meriti del nostro Paese nell'operazione Mare nostrum, che ha consentito di salvare 120mila vite umane. Anche se la Sicilia non può da sola sopportare da sola questo peso a lungo, ha avvertito il vescovo di Monreale Michele Pennisi, e il sottosegretaro agli Esteri Sandro Gozi ha assicurato che il semestre italiano avrà come priorietà il "passare dalle parole ai fatti" su impegni di solidarietà europei che sono già nero su bianco, ma mai resi operativi. Toccante l'esperienza raccontata dall'avvocato Carla Trommino, che ha consentito di dare una speranza a settecento minori non accompagnati giunti in Italia senza scarpe, senza genitori e persino senza un nome. Mentre l'immigrazione, ha sostenuto monsignor Giuseppe Maria Tommasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l'Onu, è stata troppo spesso al centro di politiche strmentali basate sulla paura.Tutti a scuola… “Abolire i supplenti" è una degli obiettivi più ambiziosi annunciati a Rimini dal ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, in relazione al provvedimento in arrivo da parte del governo. Altra priorità nella "rivoluzione" che il ministro annuncia ("riforme ce ne sono già state troppe") andare a una "istruzione duale" potenziando la formazione professionale, un passaggio progressivo al merito con una retribuzione premiale, ma anche "penalizzante per chi no fa il suo dovere". Ma uno dei passaggi più appaluditi preannuncia un cambio di passo sulla scuola paritaria, guardando "laicamente" al servizio offerto allla formazione e la bene comune, a prescindere se protagonista sia lo Stato o il "privato".… e poi all’università. Gli universitari italiani? Meno pigri di quanto li si dipinga di solito, niente affatto restii ad affrontare le discipline scientifiche, ma obiettivamente penalizzati da un sistema che, finora, ha puntato sulle strutture più che sulle persone, come ha sottolineato il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini, al termine dell’incontro su università e lavoro che ha visto la presenza di Marzio Carvelli di Fondazione Ceur, di Andrea Cammelli di Alma Laurea e di Francisco Marmolejo, responsabile del settore relativo all’istruzione superiore per la World Bank. Il suo consiglio ai molti giovani in sala: diffidare delle soluzioni semplicistiche e dare il proprio contributo perché l’università di domani sia all’altezza delle complessità di oggi.