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Intervista. Carfagna: «Matteo a rimorchio di M5s. Solo per potere»

Arturo Celletti giovedì 2 agosto 2018

Onorevole Mara Carfagna, vicepresidente di Fi della Camera, il rapporto con la Lega pare sempre più complicato...
Quello che è accaduto non ci è piaciuto per niente. I Cinquestelle ci stanno abituando al peggio e appena vedono una poltrona ci si siedono. Dalla Lega, però, ci aspettavamo correttezza e condivisione, non che decidessero nel segreto di un vertice a Palazzo Chigi il nome del presidente della tv di Stato senza nemmeno fare una chiamata al principale partito alleato. Le istituzioni si servono, non si occupano.

Salvini però cresce e Fi fatica.
Non mi pare che questa volta a Salvini sia andata troppo bene. Il suo candidato non è passato e ha alimentato un’inutile tensione con i suoi alleati. Pensare che il centrodestra possa esistere senza un’anima liberale e moderata, è soltanto un’illusione.

Queste tensioni potranno avere ricadute sulle giunte?
Vogliamo privare i cittadini del Nord, del Molise e della Sicilia di amministrazioni efficienti e concrete? Se Salvini se è innamorato a tal punto del Movimento cinque stelle, si assuma questa responsabilità. E poi guardi il disastro nelle giunte guidate dai 5S. Guardi come è precipitata Roma. Guardi cosa succede a Torino. Lei crede che la Lega voglia avventurarsi in queste esperienze fallimentari?

Eppure governano insieme. Decidono insieme. Insieme fanno le nomine.
Continuo a credere che questa esperienza di governo debba essere considerata transitoria. E che che la Lega si renderà presto conto che non può andare avanti così, a ri- morchio dei grillini.

Davvero vede Salvini subordinato a Di Maio?
Guardi quello che è successo sul decreto 'Dignità'. È un provvedimento sbagliato, in aperto contrasto con il programma del centrodestra, penalizza lavoratori e imprenditori, non parla al Sud. Insomma è un danno e una minaccia e ci stupisce che Salvini e la Lega non abbiano lottato con noi per modificarlo.

Salvini però vuole prendersi il centrodestra e guidarlo.
Per essere leader bisogna comportarsi da leader. Bisogna rispettare alleati ed elettori. Non credo che in questi giorni gli imprenditori, i commercianti, le partite Iva, si sentano rappresentati da una Lega che sul mercato del lavoro asseconda la visione statalista e fallimentare dei Cinquestelle.

Il governo M5S-Lega mette in pericolo l’Italia?
Se blocchiamo la Tav, chiudiamo l’Ilva, cancelliamo la Tap, abbiamo sostanzialmente azzerato la politica industriale del nostro Paese. Stanno spingendo l’Italia sull’orlo del precipizio e la situazione nei prossimi mesi può solo aggravarsi.

Pensa alla resa dei conti sul Def?
C’è uno spread evidente tra le promesse fatte dai Cinquestelle in campagna elettorale e la reale disponibilità delle casse dello Stato. La mancata crescita si è tradotta in mini risorse, eppure Di Maio fa maxi-annunci. La legge di bilancio sarà il momento della verità e, sinceramente, non vorrei essere nei panni del ministro dell’Economia.

Questo governo che idea ha del Parlamento?
Beppe Grillo e Davide Casaleggio vogliono chiuderlo. E intanto le Camere sembrano quasi bloccate. In due mesi hanno approvato poco e nulla e il primo vero provvedimento è questo decreto Di Maio che mi pare un’altra pagina buia.

Se il governo cade Fi è pronta?
Questa maggioranza non ha futuro, questo governo non regge. Lega e M5S hanno visioni opposte, programmi opposti. Il centrodestra resta l’unico progetto valido. Ma un centrodestra plurale, una coalizione tra diversi, che mette al servizio dei cittadini la nostra esperienza e la nostra capacità di governo.

Cresce nel Paese un certo razzismo: Salvini ha delle responsabilità?
Sono stata la prima a dire che non mi sento a mio agio in un centrodestra dove si parla di una tragedia umanitaria di enormi dimensioni come di una 'pacchia' e di barconi carichi di disperati, di donne incinte e di bambini come di 'crociere'. Salvini è il ministro dell’Interno e fa bene ad affrontare con polso l’egoismo dell’Europa e la sua indifferenza davanti a una crisi epocale. L’Italia è però un Paese generoso e per nulla razzista. Legalità e compassione non sono in contrasto, ma trasformare la lotta contro l’immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani in propaganda è rischioso. È arrivato il momento di smetterla.