Attualità

INTERVISTA. Malati d’azzardo, uno su tre delinque

Elisabetta Del Soldato mercoledì 15 maggio 2013
Henrietta Bowden-Jones, psichiatra specializzata in patologie legate alla dipendenza dal gioco, è la fondatrice e direttrice della National problem gambling clinic di Londra, prima clinica nel Regno Unito per la cura di persone affette da sindrome da gioco. Gestisce anche l’Uk problem research gambling consortium, un gruppo di 12 ricercatori di quattro università che collaborano a diversi progetti tesi a esplorare la neurobiologia della patologia del gioco. È anche consulente del governo.È possibile stabilire quanti sono i ludopatici nel mondo e in Europa?Non tutti i Paesi hanno condotto ricerche specifiche. Il problema è che quando si usano diversi strumenti per diagnosticare la ludopatia, per esempio il Sogs e il Cpgi, diventa difficile fare statistiche. Ecco perchè è importante usare un unico metodo, almeno in Europa. In Gran Bretagna la dipendenza al gioco d’azzardo colpisce lo 0,9% della popolazione, mezzo milione di persone circa.C’è il rischio che commettano anche reati?Circa un terzo dei compulsivi commette atti illegali. Si tratta però di un dato comune a tutto il mondo. I crimini pià diffusi sono la frode e l’appropriazione inedbita. Spesso rubano anche sul posto di lavoro dopo averlo fatto ad amici e parenti.Quanto costa curare un ludopatico in Gran Bretagna?Il trattamento è gratuito e finanziato dal Responsible gambling trust, un ente di carità specializzato in materia. Il National problem gambling clinic, è ancora l’unico ospedale pubblico a curare questa patologia. Vediamo i pazienti per una consultazione iniziale e poi per otto sedute individuali o di gruppo. Offriamo anche terapia familiare e aiuto su come gestire le finanze oltre a sedute specifiche per sole donne o senzatetto.Quali sono le cure più efficaci?Il medico statunitense Nancy Petry ha scoperto che la terapia cognitiva comportamentale produce ottimi risultati per contenere la ludopatia. Su questo tipo di terapia abbiamo scritto un manuale e ne abbiamo fatto lo strumento principale per curare i nostri pazienti. La percentuale di successo è dell’80%. La Gran Bretagna sta facendo abbastanza contro la ludopatia?Credo che stia facendo davvero molto. Il Responsable gambling strategy board si occupa della protezione di adulti e bambini vulnerabili oltre a commissionare ricerche e a finanziare cure. Il Responsible gambling trust investe oltre 5 milioni di sterline ogni anno e anche se mi piacerebbe vedere aumentare gli investimenti mi rendo conto che la Gran Bretagna è già molto avanti nella lotta contro questa problematica.Abolire la pubblicità che promuove il gioco d’azzardo potrebbe servire?Lo 0,9% della popolazione in Gran Bretagna soffre di ludopia ma il 73% ha giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno. Mettere al bando la pubblicità mi sembra poco realistico. Credo che la cosa da fare sia quella di monitorare la pubblicità soprattutto per quanto riguarda i contenuti e renderli meno invitanti  soprattutto per le persone più giovani. Dobbiamo  inoltre assicurarci che gli spot non vengano trasmessi troppo spesso e senz’altro non quando i ragazzi guardano la tv. Esistono altre strategie?Una politica di autoesclusione che permetta alle persone di autoescludersi dalle scommesse è vitale per proteggere i giocatori d’azzardo. Il problema è come raggiungere questo obiettivo. Sto dirigendo un gruppo che sta lavorando con il governo per capire come raggiungere questo obiettivo senza intaccare la libertà di scelta di un individuo.Il problema del gioco d’azzardo patologico sta peggiorando?Nel 2000 e nel 2007 le stime parlavano dello 0,7% della popolazione. Nel 2010 siamo saliti allo 0,9. L’ultimo dato disponibile parlava di 4.500 persone con problemi legati alla dipendenza da gioco e stimava che fossero addirittura il doppio i ragazzi con meno di sedici anni. Ma bisogna aspettare la prossima ricerca per capire se la ludopatia è sempre in salita. Se così fosse potrebbe dipendere dalla maggiore disponibilità di prodotti tra cui quelli su internet. Quante persone vede ogni anno?Nella nostra clinica curiamo almeno 700 persone l’anno. I giochi più diffusi sono le scommesse sportive, le macchinette elettroniche e internet. Mi piacerebbe che più donne si facessero avanti, attualmente sono solo il 10% dei nostri pazienti.