Attualità

MALASANITA'. Messina, ischemie cerebrali per il bimbo nato dopo lite tra ginecologi in sala parto

Luca Mazza mercoledì 8 settembre 2010
A quasi due settimane di distanza, quella rissa avvenuta in sala parto brucia, se è possibile, ancora di più. E potrebbe avere danni ancora più gravi di quelli provocati finora. Due parole: ischemie cerebrali. Questo l’esito della risonanza magnetica effettuata nei confronti del piccolo Antonio, il neonato venuto alla luce dopo una lite tra due ginecologi il 28 agosto scorso al Policlinico di Messina. Il risultato dell’esame non sembra incoraggiante, ma per i medici è ancora presto per valutare eventuali danni. Secondo Ignazio Barbieri, il direttore dell’unità di terapia intensiva neonatale del Policlinico di Messina, non basteranno pochi giorni per avere risposte sulle condizioni del bimbo. «Quello dell’ischemia cerebrale è il risultato oggettivo dell’esame e potrebbe essere il decorso di una situazione che nei neonati è mutevole – ha detto il medico – Se ci siano o no effettivamente dei danni permanenti, questo è troppo presto per dirlo. Bisognerà aspettare l’evoluzione del decorso clinico». Per Barbieri una prima risposta approssimativa «si potrà avere forse tra sei mesi o un anno». Ci vorranno anni, invece, prima di avere «una diagnosi certa». La sofferenza prenatale del bambino, continua il medico, ha inevitabilmente «lasciato dei segni (seppur finora di lieve entità) anche se il bambino sta meglio e risponde agli stimoli». Il primario dell’ospedale siciliano si dichiara comunque «ottimista»: «Spero – ipotizza Barbieri – che entro una decina di giorni al massimo il piccolo possa tornare a casa anche se la prognosi la potrò sciogliere non prima di un mese». Su quest’ultima e positiva notizia sono aggrappate le speranze del papà e della mamma del piccolo. Queste, per loro, sono ore di attesa, preoccupazione e sofferenza. I genitori di Antonio sono ancora increduli rispetto a questo gravissimo episodio di malasanità di cui sono vittime innocenti. Stanno vivendo un vero e proprio incubo. Proprio ieri la madre del bimbo, la trentenne Laura Salpietro, che dopo il parto ha subito l’asportazione dell’utero, è stata dimessa e potrà stare vicina al figlioletto. Alla donna è stato infatti concesso l’uso di una stanza nel reparto, dove potrà trascorrere anche la notte. L’esito della risonanza magnetica, però, secondo quanto riferisce il marito, «ha determinato uno stato depressivo della madre che rappresenta un ulteriore motivo di preoccupazione e sofferenza».Intanto l’avvocato Flavia Buzzanca, che sta tutelando gli interessi della puerpera Laura Salpietro, annuncia nuove iniziative: «Chiederò che il risultato della risonanza magnetica – dichiara il legale – venga acquisito dalla procura». L’esito dell’esame, secondo l’avvocato, non può che costituire «un ulteriore elemento di valutazione di responsabilità da parte dei soggetti interessati». Per la vicenda sono indagate infatti sei persone: i due ginecologi coinvolti nella lite, il direttore del reparto di Ostetricia (sospeso dall’incarico), i due medici che hanno poi effettuato il cesareo e un’ostetrica.