Attualità

Predappio. Forza Nuova sospende la militante che ha indossato la maglietta choc

A.Ma. lunedì 29 ottobre 2018

Sospensione a tempo indeterminato da Forza Nuova per Selene Ticchi, la donna che domenica 28 ottobre durante la commemorazione della Marcia su Roma a Predappio ha indossato una maglia nera con la scritta "Auschwitzland", paragonando di fatto il più efferato campo di sterminio nazista a un parco divertimenti.

La notizia della sospensione è stata data dalla sezione bolognese del movimento
di destra. "La tesserata Selene Ticchi D'Urso - si legge nella nota - è già stata sospesa, con effetto immediato e a tempo indeterminato, da ogni attività del movimento politico Forza Nuova".

La maglietta nera

La maglietta nera con su scritto "Auschwitzland" ha logo e caratteri che richiamano la Disney ma al posto del castello fiabesco c'è il campo di concentramento. Selene Ticchi, 48 anni, faceva parte del servizio d'ordine al raduno del nostalgici del Duce, accorsi a Predappio per rievocare la marcia su Roma del 1922 e tendere il braccio davanti alla tomba di Mussolini. Militante di Forza Nuova, ex candidata a sindaco di Budrio (Bologna) per la lista neofascista "Aurora italiana", la scelta di abbigliamento di Ticchi ha scatenato ira e indignazione in Rete, fino ad approdare, come caso politico, in Parlamento.

La giustificazione: humor nero

Di certo la giustificazione addotta dalla donna appare ridicola: "Solo un po' di humor nero, me l'hanno regalata, l'ho indossata per sbaglio". Nera senz'altro, ma lo humor dov'è?

Il sindaco di Predappio, Giorgio Frassineti, si è detto umiliato e triste: già non è facile amministrare un centro conosciuto in tutto il mondo come catalizzatore, un tanto all'anno, delle forze più reazionarie e anacronistiche del Paese, ora questa maglietta è un passo ulteriore, "un danno enorme". Ma del resto le manifestazioni pro Duce si tengono regolarmente, così come hanno una clientela affezionata i negozi di souvenir mussoliniani.

Anche domenica si sono visti e sentiti cori neofascisti, braccia sollevate, varie simbologie fasciste, tra l'altro a ridosso della strage antisemita avvenuta nella sinagoga di Pittsburgh, negli Stati Uniti.

C'è da chiedersi se tutto questo non rientri nel reato di apologia del fascismo, o non violi la legge 645 del 1952 che sanziona chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo e la legge Mancino del 1993 che vieta la propaganda dell'ideologia nazifascista e di incitamento all'odio razziale. Infine le associazioni che hanno organizzato questo evento non violano forse la XII disposizione finale della Costituzione che vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista?

Tutti elementi ricordati da Vasco Errani, senatore di Liberi e Uguali, che ha preannunciato un'interrogazione al ministro della Giustizia "chiedendo se e come intendano far applicare i principi della nostra Costituzione e le leggi dello stato perché una vergogna simile non debba più ripetersi", conclude Errani.