Attualità

ROMA. Lusi sarà interrogato sabato a Regina Coeli

giovedì 21 giugno 2012
Il senatore Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, sarà interrogato sabato dal giudice per le indagini preliminari nel carcere romano di Regina Coeli. Lo riferisce una fonte giudiziaria. Intanto, il senatore si trova in isolamento nel carcere di Rebibbia, dice la fonte, dove ieri sera è stato portato dalle forze dell'ordine, accompagnato dal suo avvocato. Lusi, per il cui arresto ha votato ieri il Senato a maggioranza - ma con l'assenza del Pdl -, sarà trasferito a Regina Coeli sabato per essere interrogato alle 14.30 dal gip Simonetta D'Alessandro, magistrato che ha firmato la richiesta di custodia cautelare, dice la fonte. La Procura ha chiesto l'arresto per il senatore ex Pd - accusato di appropriazione indebita di oltre 25 milioni di euro di finanziamento pubblico della Margherita - temendo che in attesa del processo potesse inquinare le prove o tentare di fuggire per sottrarsi al giudizio.PRIMA NOTTE IN CELLAPrima notte in carcere a Rebibbia per il senatore Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita. Ieri il Senato ha votato sì alla richiesta di custodia cautelare per il senatore indagato nell'inchiesta della Procura di Roma e accusato di associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita. In giornata il giudice Simonetta D'Alessandro deciderà quando sottoporlo all'interrogatorio di garanzia. "Sono una persona che sta vivendo un incubo", ha commentato Lusi subito dopo aver appreso il verdetto per poi aggiungere: "Non ho detto tutto, ci sono ancora approfondimenti da fare con i pubblici ministeri. Se lo vogliono". Poi Lusi si è costituito ed è entrato nel carcere di Rebibbia dove già oggi potrebbe svolgersi l'interrogatorio di garanzia.IL SENATO VOTA SI' ALL'ARRESTOIl Senato ha votato sì all'arresto di Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita indagato per associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita. Hanno votato a favore dell'arresto 155 senatori, su una maggioranza richiesta di 85. I "no" sono stati 3 e 1 solo l'astenuto. In base alle dichiarazioni di voto, i contrari e l'astenuto (al Senato valgono allo stesso modo) sono stati Pera, Tedesco, Longo e Del Pennino. Il Pdl non ha partecipato al voto."Chiedo mi venga riconosciuto il diritto dei comuni cittadini ad un giusto processo". Così Luigi Lusi, l'ex tesoriere della Margherita implicato nella vicenda dei fondi sottratti al partito, nel suo intervento in Senato prima del voto sulla autorizzazione al suo arresto. Lusi ha detto no a "un approccio volto solo a trovare un capro espiatorio e a  soddisfare chi evoca, strumentalmente, i "forconi" della piazza e trovare un colpevole per tutte le stagioni "."In un momento difficilissimo di crisi finanziaria sento il dovere di pronunciare parole di scuse personali, consapevole della necessità di un gesto di riparazione. Su questo caso c'è stata una campagna di stampa che non ha risparmiato né chi vi parla, né altri, soffermandosi su fatti di costume, penalmente irrilevanti. Su questi ultimi, in un momento difficilissimo sento il dovere di scusarmi". "Proporrò alla magistratura - ha detto tra l'altro Lusi - di assegnare in custodia i beni immobili al Consorzio dei 17 Comuni dei Castelli Romani perché li mettano a disposizione dei cittadini".LEGALE MARGHERITA: RICHIESTA ACQUISIZIONE INTERVISTEIntanto le interviste fatte dal senatore Luigi Lusi in questi giorni a Sky e al Corriere.it "dimostrano ancora una volta la capacità di manipolazione e di inquinamento del senatore che lancia avvertimenti alle vittime dei gravissimi reati da lui commessi". È quanto afferma l'avvocato Titta Madia, legale della Margherita che oggi, con l'istanza presentata all'ufficio del pubblico ministero ha chiesto al procuratore aggiunto Alberto Caperna e al pubblico ministero Stefano Pesci di acquisire le due interviste fatte dal senatore che è indagato per associazione per delinquere finalizzata all'appropriazione indebita. Insieme con lui ci sono anche altri indagati. Mentre ai magistrati Madia ha consegnato anche la relazione definitiva dei controlli fatti sulla Margherita per dimostrare "la falsificazione costante e capillare fatta da Lusi e dai due commercialisti che lo hanno affiancato".