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Giovani e lavoro: le ricette. Lorenzin: più innovazione e meno tasse per i neo-assunti

Beatrice Lorenzin mercoledì 3 gennaio 2018

Giovani e lavoro? È la sfida delle sfide su cui concentrare ogni sforzo. Sfatiamo subito un tabù: l’imprenditore, l’artigiano e chi crea lavoro, non sono nemici. Anzi, attraverso un’attenta azione di incentivi fiscali (non a pioggia), chi guida aziende virtuose pronte a investire nel futuro occupazionale dei nostri giovani, in grado di puntare su innovazione e formazione professionale, è il protagonista della crescita.

Per capirci, va premiato chi punta sull’innovazione per rafforzare vecchie e nuove produzioni di eccellenze "Made in Italy": vedi il settore dell’agroalimentare, il manifatturiero - senza dimenticare le enormi potenzialità del turismo, che deve diventare un fattore "industriale" - e tutto ciò che attiene al "care", ovvero alla cura della persona. Insomma, serve un progetto che punti alla crescita economica, ma che ponga al centro le persone e il loro futuro. Le potenzialità ci sono, bisogna guardare ai nostri giovani, formarli per le sfide di una nuova epoca e coltivare la fiducia ed il rispetto del loro potenziale. Far incontrare offerta di lavoro sempre più qualificata e domanda in tutto il territorio nazionale. La formazione ai nuovi lavori è essenziale, così come lavorare a una formazione strettamente connessa ai territori.

Nello specifico, ecco solo alcune proposte: continuare con interventi di decontribuzione per i neo-assunti; tassazione "0" per il salario accessorio e di produttività; riduzione del cuneo fiscale. E ancora: introdurre il Fattore famiglia, cancellare le cosiddette tasse "odiose" (di registro, duplicazioni dei tributi tra livello locale e statale), semplificare e ridurre la burocrazia.