Attualità

Immigrati. Libia, barcone si ribalta: 36 morti

lunedì 12 maggio 2014
Cercavano di realizzare un sogno ma hanno trovato la morte. Nuova strage della disperazione al largo delle coste orientali libiche. Un barcone carico di migranti diretti verso l'Europa è affondato martedì scorso a poche miglia dalla Libia causando la morte di almeno 36 persone tra cui donne e bambini. "Cinquantadue sono invece stati tratti in salvo", ha riferito ieri il colonnello Ayoub Kassem ai principali organi di stampa, precisando che secondo le "testimonianze dei sopravvissuti a bordo della barca viaggiavano 130 persone, e che al momento i dispersi sarebbero 42".  Secondo le autorità libiche l'imbarcazione è colata a picco martedì al largo di Garabulli, a 50 km a est di Tripoli e "ancora oggi si continuano a ritrovare sulle coste oggetti e bagagli". "Questo indica – hanno aggiunto le stesse fonti - che la barca era carica di immigrati". Per la sua vicinanza a Malta e dunque all'Europa a nord, e per i suoi confini porosi a sud, la Libia è uno dei Paesi di maggiore transito per molti immigrati che scappano dai Paesi dell'Africa subsahariana con l'obiettivo di raggiungere le coste europee. Il ministro dell'Interno di Tripoli Salah Mazek aveva minacciato di "facilitare" il flusso di immigrati clandestini verso l'Unione Europea se l'Ue non si assumerà le sue responsabilità nell'aiutare Tripoli a combattere il problema. Poi il governo libico era tornato sui suoi passi. Nei giorni scorsi il premier Matteo Renzi aveva affermato che "il 96% degli immigrati che arrivano in Italia partono dalla Libia", annunciando di aver chiesto alle Nazioni Unite di prendere "l'impegno di un inviato speciale in Libia", anche con lo scopo di "evitare che gli scafisti siano i proprietari delle coste". Dall'inizio dell'anno - secondo i dati resi noti dal Viminale lo scorso 29 aprile - gli immigrati e i rifugiati giunti sulle coste italiane sono oltre 25mila, un dato enormemente superiore a quello del 2013. Complice le migliori condizioni meteo e l'anarchia vigente in Libia, nelle ultime settimane sono aumentati gli afflussi di clandestini.