Attualità

Unione Europea. Letta: all'Italia non serve Babbo Natale

venerdì 20 dicembre 2013
«C'è chi pensa che all'Italia occorra Babbo Natale, io invece credo che sia più utile un padre di famiglia, che fa scelte meditate e garantisce credibilità». Lo ha detto il premier Enrico Letta in conferenza stampa a Bruxelles, dove si trova per il Consiglio europeo dei capi di Stato e di Governo.Secondo Letta, che ha difeso la legge di stabilità, tutti gli indicatori economici e sociali italiani mostrano che è in corso un'inversione di tendenza: le tasse cominciano a calare, la spesa pubblica pure, così come il debito e il deficit, ma anche i tassi d'interesse dei buoni del Tesoro. E «il 2014 sarà l'anno dell'accelerazione». Ma occorre «salire i gradini uno alla volta perché il Paese non può sopportare altro peso». Di sicuro però «Il disagio c'è e il governo deve rispondere alle difficoltà della gente, ad esempio di chi si trova senza lavoro». Facendo il punto sulla tanto contestata norma sul gioco d'azzardo, che punisce di fatto gli enti locali schierati contro le sale da gioco, approvata in Senato, Enrico Letta ha ammesso senza giri di parole: «È stato un errore, il governo vuole rimediare», ammettendo poi che Matteo Renzi, segretario del Pd, ha avuto ragione a reagire con forza. Sul fronte economico il premier ha ribadito che l'impegno sarà forte e che ci sarà «un provvedimento forte per riportare in Italia i capitali esportati illegalmente e io stesso aandrò in Svizzera a gennaio perché ritengo che lì ci sia un tesoro costituito da soldi italiani». In quanto all'Unione bancaria Letta ha detto di considerarla un passo importante, seppure arrivato in ritardo. Però ha sottolineato che il fondo per le banche, seppure non elevato, ha «un fondamentale ruolo di prevenzione che obbliga il sistema bancario a risistemarsi in tempo». Sulla web tax ha invece detto che occorre un coordinamento con le norme europee ed è molto importante che l'Italia abbia posto questo punto tra quelli che la Ue dovrà sciogliere il primo possibile. Infine Letta ha sostenuto che l'Italia è favorevole a una maggiore integrazione europea nel settore della Difesa, in quanto è la strada da percorrere per evitare duplicazioni e, quindi, spendere meno denaro pubblico, pur mantenendo le garanzie di sicurezza per i cittadini. Si tratta comunque di «strategia a lungo periodo».