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SENATO. Legge elettorale, al 42,5% la soglia del premio di maggioranza

martedì 6 novembre 2012
La Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato un emendamento alla riforma della legge elettorale che fissa al 42,5% dei voti la soglia minima per accedere al premio di maggioranza. A favore dell'emendamento presentato da Francesco Rutelli, oltre al suo gruppo Api, anche la Lega, Udc, Mpa e Pdl. Contrari Pd e Idv. "Mi sembra una soluzione equilibrata, è stata scelta una strada intermedia tra quelle proposte: è solo un pezzo della strada che c'è da fare", ha affermato il leader di Api Francesco Rutelli. Dura la reazione di Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd per la quale questo è un voto che "compromette il lavoro in Commissione ora ci rivedremo in Aula dove presenteremo un nostro emendamento". Per il Pd, insomma, la soglia fissata non consente "la formazione di un governo politico, coeso e credibile ma - ha sottolineato Finocchiaro - punta ad una situazione in cui nessuno vince e nessuno perde, magari con un presidente del Consiglio tecnico, che può far comodo sia al Pdl che alla Lega...".​BERSANI: NON CI STIAMO, PAESE VA GOVERNATO"Sia chiaro che se ci si ferma lì, noi non ci stiamo". Lo dice Pier Luigi Bersani sulla riforma elettorale in discussione al Senato a Youdem. "Sul punto della governabilità noi non cederemo. Questo Paese è dentro a un sacco di guai e deve essere governato".RUTELLI: SOGLIA ALTA PER EVITARE PREMIO A GRILLO"Una soglia significativamente alta è la condizione base per evitare avventure. Guardiamo a quanto successo in Sicilia: il primo partito è stato quello di Grillo. Occorre una soglia elevata per assicurare la governabilità, altrimenti il rischio che il premio vada a Grillo è un rischio molto alto". Lo afferma il leader dell'Api, Francesco Rutelli parlando dell'emendamento alla legge elettorale approvato oggi e che pone una soglia del 42,5% per ottenere il premio di maggioranza del 12,5%. "O c'è una maggioranza coerente, adeguata che ottiene il premio per governare, oppure è bene redistribuire questo premio in modo che sia il Parlamento a formare la coalizione che sceglie il premier, anziché affidare tutto a un terno al lotto" conclude.