Attualità

Disastro. Lecco, il crollo del ponte. Inchiesta per omicidio colposo

Paolo Ferrario venerdì 28 ottobre 2016

E' di un morto e cinque feriti (tra cui tre bambini), il bilancio del crollo di un cavalcavia sulla Statale 36, in Provincia di Lecco. Il disastro si è verificato nel tardo pomeriggio sul ponte della strada provinciale 49, al passaggio di un trasporto eccezionale di bobine di acciaio, che ha fatto cedere la struttura sulla strada sottostante, facendo precipitare nel vuoto il Tir e un’altra auto. Due automobili che, in quel momento, stavano transitando sulla Statale, una in direzione Milano e l’altra verso Lecco, sono state investite in pieno dal crollo.



L’autista della vettura che viaggiava in direzione nord, Claudio Bertini di Civate, è morto sul colpo, mentre il conducente del mezzo pesante ha subito un trauma toracico ed è stato trasportato all’Ospedale di Lecco, insieme agli altri quattro feriti, compresi i tre bambini. La Procura di Lecco ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo e disastro colposo. Una Commissione ispettiva è stata istituita dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Del Rio, che ha inviato sul posto il vice-ministro Riccardo Nencini.

Già nel recente passato, il ponte crollato, costruito tra gli anni Sessanta e Settanta dalla Provincia di Como, aveva subito lesioni importanti, che ne avevano comportato la chiusura per lungo tempo per la manutenzione. Un camion, in transito sulla Statale, aveva urtato uno dei piloni della campata, danneggiandola. Il ponte era stato chiuso per diverse settimane per permettere all’Anas di riparare il danno.


Intanto è subito partito il rimpallo delle responsabilità. Le prime avvisaglie del disastro sono state avvertite da un cantoniere dell’Ente delle strade che ha notato dei calcinacci del ponte caduti sulla Statale. In una nota, l’Anas scrive che l’uomo «in presenza della Polizia Stradale, ha contattato gli addetti alla mobilità della Provincia di Lecco, responsabile della viabilità sul cavalcavia, e li ha ripetutamente sollecitati alla immediata chiusura della strada provinciale nel tratto comprendente il cavalcavia. Gli addetti della Provincia – prosegue la nota – hanno richiesto un`ordinanza formale da parte di Anas che implicava l’ispezione visiva e diretta da parte del capocentro, il quale si è attivato subito, ma proprio mentre giungeva sul posto il cavalcavia è crollato».

«Alle 13,30 – conferma Tindaro Sauta, capocantoniere dell’Anas – alla nostra sala operativa di Milano ci hanno chiamato dicendoci che c’erano dei calcinacci sulla statale 36 e io sono arrivato in meno di 10 minuti, poi ho visto a 250 metri una pattuglia della Polstrada, l’ho fermata e ho avvisato il mio ufficio».



Diversa la ricostruzione dei fatti da parte del presidente della Provincia di Lecco, Flavio Polano, il quale ricorda che «la manutenzione del ponte è di competenza dell’Anas, mentre alla Provincia compete la sola asfaltatura della strada».

«Se l’Anas – riprende Polano – avesse avvertito l’urgenza di chiudere immediatamente la strada poteva farlo subito. Prima si chiudeva e poi si pensava alle autorizzazioni».


Sulle ricerca delle responsabilità si inserisce la Regione Lombardia che, con l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte, dichiara l’intenzione di «andare fino in fondo». «Serve un piano straordinario di verifica sulle infrastrutture della zona più produttiva d’Italia – ha aggiunto il sottosegretario alla Presidenza, Daniele Nava – dove passa molto traffico pesante e le reti viarie sono datate». In serata, è arrivato l’annuncio del viceministro alle Infrastrutture, Riccardo Nencini, che si è recato sul posto. «Apriremo rapidissimamente una commissione d’inchiesta» ha detto.


Intanto, una denuncia alla Procura di Lecco per «attentato alla sicurezza dei trasporti» è stata annunciata dal Codacons, che in una nota parla di «tragedia inaccettabile».