Attualità

Il senso del pane. Le «ostie degli ultimi» prodotte anche in una casa famiglia a Pompei

Loreta Somma sabato 1 febbraio 2020

Le «ostie degli ultimi» saranno prodotte anche in una casa famiglia a Pompei

Per la prima volta in Italia, una casa famiglia sarà sede del progetto "Il senso del pane", di Arnoldo Mosca Mondadori, iniziato nel 2015, nel carcere di Opera (MI) e finalizzato alla produzione di ostie per la Messa, realizzate dagli "ultimi".

Dopo i detenuti del carcere milanese, è stata la volta degli ex detenuti della Casa della Misericordia a Maputo, in Mozambico. A Granada, in Spagna, vi sono impegnate le ragazze vittime della tratta, in Sri Lanka, le ragazze sottratte al mondo della prostituzione; in Etiopia ex ragazzi di strada, così come accadrà tra poco a Buenos Aires.

Sarà ora anche Pompei, città della carità e sede del famoso santuario mariano, ad ospitare questa attività, che sarà svolta nella casa famiglia "Maria, Madre di Misericordia", sorta all’interno del Centro per il Bambino e la Famiglia "Giovanni Paolo II" e diretta dai coniugi Raffaela e Salvatore Buonocore, della Comunità "Papa Giovanni XXIII".

Salvatore, dopo aver letto il libro intervista "Il farmaco dell’immortalità", dialogo tra Monica Mondo e Mosca Mondadori, lo ha contattato per proporgli di svolgere nella sua casa l’attività di produzione delle ostie. Grazie alle attrezzature e alle lezioni fornite dallo stesso Mosca Mondadori, con la sua Fondazione "Casa dello Spirito e delle Arti", ha preso ieri il via la nuova attività che sarà svolta, come attività ergoterapica, da persone con disabilità, sia quelle ospitate nella casa famiglia, sia quelle segnalate dalle varie parrocchie.

Come tutte quelle prodotte nell’ambito del progetto "Il senso del pane", le ostie potranno essere richieste da tutte le parrocchie e saranno donate gratuitamente.

Alla presenza di Domenico Pascaretta, responsabile della Comunità "Papa Giovanni XXIII" per Lazio, Campania e Sardegna, e dei rappresentanti delle altre case famiglia, l’arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo, ha benedetto i locali, le attrezzature e le persone che vi opereranno. "Questa iniziativa - ha affermato il presule - mette in risalto il forte legame esistente tra Eucarestia e Carità. Qui, dove ogni giorno viene accolto Cristo sofferente in fratelli e sorelle in difficoltà, saranno preparate le ostie che diventeranno, poi, il Corpo di Cristo".

Come spiega chiaramente Mosca Mondadori: "In quest’epoca in cui tutto è mercato, in cui il denaro sembra il fine di tutto, è fondamentale per noi riaffermare il senso del dono e della gratuità. Qui non c’è mercato, c’è solo dono". Nelle altre sedi dell’attività, in Italia e all’estero, le persone che vi lavorano ricevono dalla Fondazione un sostegno economico per il loro impegno, affinché possano trovare o ritrovare una propria dignità. In questo caso la Fondazione farà un’offerta alla comunità fondata da Don Benzi. Ma il centro dell’attività è e resta il mistero eucaristico, afferma con forza Mosca Mondadori: "Ad oggi sono state prodotte e donate oltre tre milioni di ostie, che non hanno un valore numerico: ognuna di essa è l’intenzione di parlare a una persona precisa e porla di fronte all’immenso mistero della reale presenza di Cristo nell’Eucaristia".

Il santuario mariano, fondato alla fine dell’Ottocento, assieme a numerose opere di carità per gli ultimi e gli emarginati, dal Beato Bartolo Longo, giovane avvocato pugliese, ritornato alla fede dopo una
breve ma intensa parentesi spiritistica.