Attualità

Ambiente & narrativa. "Le insospettabili che rapirono Salvini" (ma lui non c'entra)

Pino Ciociola sabato 28 maggio 2022

Una manifestazione a Venezia contro la Pfas

È politico di primissimo piano, perciò “le quattro protagoniste del libro, donne normali, che si interessano molto dell’ambiente e poco di politica, decidono di rapire Matteo Salvini, caricandolo su un vecchio camper, e portarlo in giro per l’Italia, dal Veneto a Reggio Calabria, dal profondo nord al profondo sud”, spiega Andrea Tomasi, autore di ‘Le insospettabili che rapirono Salvini’ (Terra Nuova Edizioni, 260 pagine, 15 euro).

Un docuromanzo che in realtà con la politica ha poco o nulla a che fare. Del resto lo stesso leader leghista non viene rapito per particolare antipatia, ma perché “La sua ‘colpa’ è quella di essere il politico più social, più mediatico, più amato e più odiato”, spiega Tomasi, che aggiunge subito come il suo libro sia un docuromanzo, cioè frutto di fantasia la vicenda e il rapimento, invece rigorosamente documentata la realtà della contaminazione da Pfas nel nostro Paese. E denunciarla è il vero intento del libro.

Così “Salvini è incolpevole, non è certo il responsabile della contaminazione nel mirino delle sue rapitrici improvvisate – dice ancora l’autore -. E il senso di questa cattura, dei giorni di ‘prigionia’, lo si coglierà bene proprio nel finale del libro”.

Lui intanto, lo stesso Salvini, l’ha presa bene, tanto che quando ha saputo dell'uscita del libro, ha ripreso e postato la notizia sulle sue pagine social.