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L'anticipazione. Disabilità, chi assiste genera un valore aggiunto di 19 miliardi

Alessia Guerrieri mercoledì 7 novembre 2018

Si è ormai abituati a vederli al fianco dei nostri anziani o nell'accompagnare un familiare non più autosufficiente nelle più banali azioni quotidiane. O ancora a mettere ordine nelle nostre case. Ma spesso non ci si chiede quanto il lavoro domestico e quello di assistenza sia importante per le famiglie italiane, che non di rado sono le stesse che suppliscono alle carenze di assistenza del sistema di welfare nazionale. Ad accedere una luce su questo settore ci ha pensato Domina (Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico) che ha pensato ad una ricerca, realizzata dalla Fondazione Moressa, proprio sul lavoro domestico e la disabilità in Italia. Una analisi che sarà presentata domani, 8 novembre, all'Hotel Excelsior di Roma dalle ore 10. E a scorrere i dati si vede come siano le famiglie il pilastro del welfare nazionale, visto che contribuiscono con una spesa annua di 7 miliardi (1,3% del Pil) a far star bene i propri parenti bisognosi di assistenza.

I ricercatori infatti spiegano come «considerando il progressivo calo della spesa pubblica per la famiglia e l’assistenza, i nuclei familiari che vivono situazioni di non autosufficienza in casa, disabilità inclusa, si trovano ad affrontare nuove sfide assistenziali e ad essere il fulcro del sistema nazionale di welfare, con più responsabilità che benefici». Complessivamente l’indagine rileva nel nostro Paese circa 3,2 milioni di persone di età superiore ai 6 anni con almeno una limitazione funzionale, di cui 2 milioni e 500 mila anziani. Più della metà dei disabili vive in famiglia e appena il 9,6% riesce a stare da solo.

Ad assisterli un esercito di quasi due milioni di persone. Se infatti si inserisce anche una stima dei lavoratori domestici irregolari (stime Flm/Domina su dati Istat), si contano in Italia oltre 900 mila badanti e più di 1 milione di colf. Di questi, solo il 41% è regolarmente censito dall’Inps, cioè più della metà lavora in nero, senza tutele. Anche se è una componente che, complessivamente, produce circa l’1,3% del Pil (18,96 miliardi di euro di valore aggiunto). Se ci si riferisce solo alle badanti, le famiglie spendono annualmente 7,3 miliardi di euro (retribuzioni, Tfr, contributi). Senza questo apporto, lo Stato dovrebbe sostenere costi più elevati per il ricovero degli anziani in struttura e questo comporterebbe una spesa assistenziale aggiuntiva netta di 6,7 miliardi. E se non ci fossero famiglie e assistenti familiari (spesso straniere) lo Stato, in sostanza, dovrebbe sborsare quasi 15 miliardi di euro.