Attualità

Treagedia del mare. Naufragio, i superstiti a Catania. Presi scafisti

mercoledì 14 maggio 2014

Ci sono anche una bambina di pochi mesi e un'altra che non ha più di due anni tra le vittime dell'ennesimo naufragio di migranti nel Canale di Sicilia. Tra i morti, anche una donna incinta. A portare i corpi a Catania, assieme alle salme di 3 uomini e 12 donne, è stato l'equipaggio della fregata Grecale della Marina Militare che è riuscita a condurre in salvo altre 200 persone, compresi una donna incinta, bambini e nuclei familiari. La maggior parte di loro fugge da zone di guerra e probabilmente anche i parenti delle due bambine che potrebbero essere tra le altre vittime o tra i dispersi, perché nessuno dei sopravvissuti ne ha reclamato i corpi. Il loro barcone è affondato dopo avere imbarcato acqua e per lo spostamento di tutte le persone a bordo per evitare di cadere in mare. È la ricostruzione della causa del naufragio di migranti nel Canale di Sicilia secondo i primi accertamenti degli investigatori nell'inchiesta aperta dalla Procura di Catania. Poco prima che il natante imbarcasse acqua ci sarebbe stato un fermo improvviso del motore, che non è stato ancora accertato se sia da collegare con la scoperta di una eventuale falla nello scafo del peschereccio. Tra i sopravvissuti al naufragio nel Canale di Sicilia ci sono migranti che nella tragedia "hanno perduto la mamma o il fratellino". Lo riferisce il presidente della Cri di Catania, Stefano Principato, che con volontari e mediatori culturali hanno prestato "soccorso psicologico e conforto" ai superstiti che "hanno visto la morte con i loro occhi". L'aiuto maggiore è stato soprattutto ai bambini con volontari vestiti da clown che hanno cercato di farli sorridere e fare stare un pò più tranquilli.Verrà eseguita oggi l'autopsia sui 17 cadaveri dei profughi morti nel naufragio avvenuto due giorni fa a quaranta miglia dalla Libia e a più di cento miglia a Sud dall'isola di Lampedusa. Sono soprattutto donne e bambini le vittime dell'ultima strage del mare. La nave militare 'Grecalè che ha soccorso i superstiti è approdata ieri pomeriggio al porto di Catania dove ha trasbordato fino a notte i 206 immigrati sopravvissuti. Due presunti scafisti del naufragio di ieri nel Canale di Sicilia in cui sono morti almeno 17 migranti sono stati fermati dalla squadra mobile della Questura etnea. La Procura di Catania, oltre al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, gli contesta il naufragio e l'omicidio volontario plurimo. Il provvedimento, eseguito dalla polizia, è stato emesso dal procuratore Giovanni Salvi e dal sostituto Monia Di Marco. Secondo l'accusa, i due avrebbero bloccato i motori in acque internazionali, per chiedere soccorso, causando un danno al natante che avrebbe cominciato a imbarcare acqua. Lo spostamento dei migranti a bordo alla ricerca di un posto per evitare di cadere in mare ha fatto rovesciare il barcone. I due presunti scafisti sono due nordafricani che sono stati già condotti in carcere.