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L'audio. «Pronto 112? Aiutateci, non è un film». La telefonata del piccolo Adam

giovedì 21 marzo 2019

"Pronto?", dice l'operatore della centrale 112 dei carabinieri di Lodi. E dall'altro lato: "Pronto signore, sono Adam El Hamami ci stanno rapendo in un pullman, ci minacciano con un coltello". Sono le prime due
frasi della concitata telefonata di Adam, il tredicenne che ieri ha chiamato i soccorsi mentre era ancora a bordo del bus dirottato a San Donato Milanese. Il militare che raccoglie la telefonata chiede subito una pattuglia. E mentre nella vettura tutti urlano, il ragazzino distrae gli altri: "Aspetta che parlo un attimo con questo signore". Quel signore è l'uomo in divisa che ha ascoltato l'emergenza e attivato tutta la macchina dei soccorsi che ha salvato 51 persone. "Il guidatore è davanti e ci sta tenendo in ostaggio - prosegue Adam - C'è per terra della benzina non resistiamo più". L'operatore chiede quindi indicazioni più precise per la localizzazione, e il ragazzino dalla straordinaria maturità rimane lucido: "Certo certo, però la prego chiami qualcuno non è un film. Ora sta uscendo sta andando verso la campagna, la prego". Il frammento di audio si conclude con il carabiniere che prova a calmare il ragazzo: "Sì sì, stai tranquillo".

Si tratta della primissima telefonata di richiesta di aiuto. Poco dopo è stato Rami Shehata, 14enne di un anno più grande rispetto al compagno a spiegare per bene ai soccorritori il luogo esatto dove si trovava il bus, fornendo indicazioni in base a quello che vedeva intorno a sé, descrivendo gli edifici e i cartelli. Ma il ragazzo conosceva bene la Paullese, perché l'aveva già percorsa insieme ai genitori. Rami è riuscito ad illudere il dirottatore Ousseynou Sy di aver poggiato il telefono sul cruscotto alla partenza, mentre in realtà lo aveva tenuto in tasca.