Attualità

Contestazioni. La Lega «segnala» Kyenge

Gianni Santamaria mercoledì 15 gennaio 2014

Il tema immigrazione accende gli animi. Con il Pd che accusa di razzismo la Lega per aver pubblicato sul quotidiano "La Padania" l’agenda del ministro per l’Integrazione Cecilie Kyenge. Con l’intento, è l’accusa, di aizzarle contro contestazioni, come quella che giorni fa a Brescia stava per degenerare. «Offriamo un servizio ai lettori curiosi che vogliono andare ad ascoltare: non c’è mica scritto "Andate a picchiare la Kyenge"», si difende il segretario della Lega, Matteo Salvini, ricordando come l’agenda sia disponibile sul sito del ministero.

A fare le spese di questo clima è anche il politologo Angelo Panebianco contestato all’Università di Bologna da un centro sociale per il suo editoriale dal titolo "Troppe ipocrisie sull’immigrazione", apparso lunedì sul Corriere della Sera. Articolo citato (insieme a uno di Giovanni Sartori, molto critico con il ministro di origini africane) dal presidente dei senatori leghisti Massimo Bitonci in un intervento che suscita a sua volta un putiferio.

A dar fuoco alle polveri è l’annuncio sulla prima pagina del foglio leghista di una nuova rubrica, "Qui Kyenge", parallela all’analoga "Qui Lega". Insorgono subito i senatori del Pd Mauro Del Barba e Roberto Cociancich, che parlano di decisione «gravissima, ai limiti dell’intimidazione». Poi è un crescendo di interventi, a partire dal responsabile Nuovi italiani del partito, Khalid Chaouki, che parla di razzismo e ventila l’ipotesi di una denuncia contro il quotidiano. Lo fa alla presentazione del libro "I giorni della vergogna", che raccoglie proprio gli insulti al primo ministro di colore della Repubblica. Nella stessa cornice, la Kyenge chiede alla politica di «condannare», altrimenti «il razzismo diventa un’arma pericolosa, perché uccide la democrazia». In seguito, richiesta di un commento, si limita a un «Lega chi?». Infine, parla l’inventore del format, il segretario Matteo Renzi che definisce «inqualificabile» l’atteggiamento leghista (e rilancia sullo ius soli). Ma il Carroccio non demorde: annuncia una campagna contro l’ipotesi di abolire il reato di immigrazione clandestina e presidi a Milano, dove il ministro sarà sabato.

Intanto a mezzogiorno va in scena a Bologna un presidio del collettivo Hobo a base di slogan con accuse di razzismo e scritte con lo spray del tipo «Panebianco, cuore nero». Il docente tenta un confronto, ma invano. Gli autori del raid saranno presto denunciati per vari reati, fa sapere la Questura, Allo studioso arriva la solidarietà bipartisan del mondo politico.