Attualità

Coronavirus. Mattarella pronto a un appello: reagire come fa una comunità

Angelo Picariello giovedì 5 marzo 2020

Il presidente Sergio Mattarella

Il Quirinale segue con grande preoccupazione l’evoluzione del contagio, l’impegno dei sanitari nelle cure agli ammalati, il crescente bilancio delle vittime. Rinviata la visita in programma in Mozambico, e anche quella all'università di Macerata, ora che il governo annuncia drastiche misure destinate a limitare la libertà dei cittadini in relazione a molti diritti costituzionalmente garantiti, medita un appello al Paese, perché si faccia carico di questo sacrificio, chiesto a tutti e a ciascuno in nome del nostro essere una «comunità», parola particolar- mente cara al capo dello Stato.

Mattarella non interviene mai quando altre istituzioni sono chiamate a dare risposte. In questi giorni però quando sono emerse frizioni fra governo centrale e Regioni, fra maggioranza e opposizioni, e anche la comunità scientifica ha faticato a parlare a una voce sola, la sua moral suasion non è mancata, a ripristinare un’unità di intenti proporzionata alla gravità della situazione, e anche per sostenere con la stampa estera l’immagine del Paese messa a dura prova dall’estensione del contagio da Covid-19. Emersa anche in virtù della diffusione dei controlli e della trasparenza della comunicazione. Auspicando una maggiore unità di intenti fra le forze politiche il Colle senza entrare nel merito - giudica ora molto importante che queste gravi misure siano state adottate in piena sintonia con l’Istituto superiore di Sanità e con la Protezione civile, in prima linea nel fronteggiare l’emergenza.

L’appello del capo dello Stato dovrebbe vertere proprio su questo: sulla fiducia nel livello di avanguardia del nostro sistema sanitario e nella nostra ricerca. Concetti che Mattarella aveva già espresso qualche giorno fa, ricevendo al Quirinale i responsabili della Fondazione Telethon, nel trentennale dell’iniziativa. «La conoscenza aiuta la responsabilità e costituisce un forte antidoto a paure irrazionali e immotivate », aveva detto in quell’occasione. Aggiungendo un ringraziamento per «i medici, gli infermieri, il personale della Protezione civile, i ricercatori, le donne e gli uomini delle Forze armate e di quelle di polizia», e per «tutti coloro che si trovano in prima linea». Un messaggio che Mattarella dovrebbe ripetere in queste ore, invitando tutti gli italiani a fare la loro parte, fiduciosi che l’Italia che ha fatto i conti con il contagio prima degli altri, possa uscirne presto.