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Khamila Xhaferri. Ultimo anno al liceo, "Tra noi zero differenze"

Stefano Pasta martedì 22 agosto 2017

Khamila Xhaferri

Kamila Xhaferri è nata a Durazzo 19 anni fa, ma vive a Roma da più di 18 anni. A causa dei primi mesi di vita passati in Albania, neanche al compimento della maggiore età ha potuto chiedere la cittadinanza italiana. Nonostante abbia passato nel Belpaese oltre il 95% della sua vita. È ciò che prevede l’attuale legge sulla cittadinanza ed è quello, per giovani come Kamila, che cambierebbe la riforma approvata dalla Camera ma bloccata al Senato.

«Nei fatti – dice la ragazza, che è all’ultimo anno del liceo economico – sui banchi di scuola siamo già considerati italiani, per i miei compagni non ci sono differenze». Non avere la cittadinanza però la esporrà ad avere meno opportunità dei coetanei, dal non poter partecipare ai concorsi pubblici a dover rinnovare il permesso di soggiorno. Dopo tre anni di redditi continuativi di un certo livello, potrà fare domanda di essere riconosciuta italiana: «Non mi sembra giusto – ci tiene ad aggiungere – che l’appartenenza al Paese in cui vivo da quando avevo pochi mesi sia legata a una questione di soldi. È molto più importante che una giovane come me pensi che Roma è "casa"».

Le capita di pensarlo quando rientra dopo una vacanza, come ora che, per il matrimonio di una parente, è a Durazzo: non tornava in Albania da cinque anni. «Anche i miei nonni – aggiunge – vivono in Abruzzo, arrivati prima di noi». Da loro i Xhaferri sono stati ospiti le prime settimane in Italia, per poi iniziare il percorso che ha portato oggi la madre di Kamila a lavorare in un hotel, il padre a fare trasporto su camion e l’intera famiglia a vivere nel quartiere Ardeatino della Capitale.