Attualità

Chiesa e scuola. Insegnamento della religione cattolica per l'88% degli studenti

Enrico Lenzi mercoledì 14 gennaio 2015
L’insegnamento della religione cattolica (Irc) nella scuola italiana continua a riscuotere interesse e partecipazione tra gli studenti e le loro famiglie. Secondo gli ultimi dati a disposizione per l’anno scolastico 2013/14, l’88,5% degli studenti ha scelto di frequentare l’ora di religione. Rispetto all’anno precedente si tratta di una sostanziale tenuta (solo un calo dello 0.4%), ma soprattutto è segno di un apprezzamento per questa materia che dal 1984, con la revisione del Concordato tra Stato e Chiesa, è diventata una materia opzionale, cioè espressamente scelta dalle famiglie e dagli studenti. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio socio-religioso del Triveneto e pubblicati dal Servizio nazionale della Cei per l’Insegnamento della religione cattolica, la materia viene scelta dal 90,8% degli alunni della scuola dell’infanzia (-0,2%), dal 92,3% nelle primarie (-0.6%), dal 90,2% nella scuola media (-0.2%) e dall’82% nelle superiori (-0.1%). Differenze si registrano nelle tre aree geografiche in cui si divide l’Italia: al nord sceglie l’ora di religione l’82,5% della popolazione scolastica, mentre al centro si sale all’87,8% e al sud al 97,8%. Capitolo a parte quello relativo agli studenti che non scelgono l’ora di religione, che burocraticamente sono chiamati “non avvalentesi”. Tra loro vi sono anche molti studenti di religione non cattolica o cristiana, ma le percentuali maggiori si concentrano nella scuola superiore. Complice anche il fatto che l’attività alternativa all’Irc preferita è quella dell'uscita da scuola (45,4%), seguita dallo studio non assistito (20,5%), da quello assistito, cioè con docenti (18,7%) e, in ultima istanza, da iniziative didattiche formative (15,4%). Ultimo dato, l’andamento della scelta nei 21 anni in cui la materia è diventata facoltativa. Nella rilevazione condotta sull’anno scolastico 1993/94 l’ora di religione veniva scelta dal 93,5%. Ventuno anni dopo siamo all’88,5% con un calo di soli cinque punti percentuali. Segno che questa materia viene considerata fondamentale per completare il percorso formativo dei nostri ragazzi.