Attualità

Roma. Irpef, Napolitano firma il decreto

giovedì 24 aprile 2014
Un'attenta analisi della 'ratio' del decreto Irpef - che mette in tasca a diversi italiani 80 euro in più al mese - uno scambio approfondito tra Giorgio Napolitano e Pier Carlo Padoan, salito al Quirinale con una corposa relazione tecnica, infine la firma da parte del Capo dello Stato, quindi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Nessun giallo, assicurano fonti del Tesoro e del  Colle, sui tempi del decreto Irpef, varato da Renzi venerdì scorso.Inutile quindi ricamare sulla visita del titolare del Tesoro, prevista sin dall'inizio, o sulle cautele del Capo dello Stato nell'esame di uno dei provvedimenti chiave dell'azione di governo. Normale che Napolitano abbia indugiato, chiedend delucidazioni sulle proiezioni nel futuro, in particolare nel 2015. Altrettanto normale che il ministro dell'Economia le abbia puntualmente fornite, mentre un altro importante provvedimento del governo, il dl lavoro blindato mercoledì da una robusta fiducia alla Camera, passa oggi al Senato, dove Ncd e Sc sono pronti a dare battaglia per modificare il testo.Mentre la Conferenza delle Regioni chiede di rivedere la parte del decreto Irpef che assegna tagli di 700 mila euro alle Regioni - fonti del Tesoro tengono a precisare che non c'era nessun nodo da sciogliere nel colloquio Napolitano-Padoan giovedì al Quirinale. Dopo la fase di pre-istruttoria, il Capo dello Stato "avrebbe chiesto di vedere il ministro dell'Economia per parlare degli effetti del decreto e per condividere valutazioni sull'impatto che questo avrà nel prossimo futuro sull'economia". Una versione confermata in pieno dal Quirinale.  I lavoratori dipendenti con un reddito tra gli 8 e i 24mila euro - con la firma che Forza Italia aveva chiesto a Napolitano di non apporre, dubitando sulle effettive coperture - si troveranno in busta paga da maggio un bonus di 80 euro al mese, 640 euro annui. Con il decreto Irpef altri 9,6 miliardi di euro arrivano inoltre sul tavolo del pagamento dei debiti delle amministrazioni pubbliche, oltre ai 47 già stanziati. E ancora: fatture pagate entro 60 giorni a partire dal 2015 con il blocco delle assunzioni - anche di Co.Co.Co - per chi sfora. Intanto fonti di Palazzo Chigi precisano che nel dl "non spunta nessuna nuova tassa, né ovviamente alcun prelievo sui conti correnti ma c'è il semplice adeguamento, previsto dall'annuncio del 12 marzo", della tassazione sulle rendite finanziarie alla media Uecon il passaggio dal 20 al 26%.