Attualità

IL CALO A 5 STELLE. L'ira di Grillo: voti a chi ha distrutto il Paese

Gianni Santamaria mercoledì 29 maggio 2013
​«L'Autunno Freddo è vicino e forse, per allora, l’Italia A capirà che votando chi li rassicura, ma in realtà ha distrutto il Paese, si sta condannando a una via senza ritorno». È amaro e sarcastico il commento al voto di Beppe Grillo. Il comico ammette a denti stretti - e non senza distinguo - il risultato negativo. E per una volta non lo attribuisce alla disinformazione dei giornalisti contro il Movimento 5 Stelle.Lo fa in un articolo sul suo blog, in cui comunque il registro è sempre quello dell’ironia pungente. In esso contrappone per l’appunto l’Italia A - quella che vive di politica - all’Italia B. Quest’ultima sarebbe quella che ha «rischiato», votando M5S. Che, ribatte Grillo a chi parla di disfatta, «avrà a seguito di queste elezioni dove si presenta in 199 Comuni, in quasi tutti per la prima volta, circa 3-400 nuovi consiglieri, raddoppiando quelli attuali».Mentre alla prima Italia il comico riserva un sarcastico «vi capisco, avete fatto bene». E il leit motiv del «vi capisco» accompagna una lista di legnate verbali riservate a chi ha scelto Pdl e Pd, nonostante i guai giudiziari di Berlusconi e Penati, caso Mps e il «disastro» dell’Ilva. «Capisco chi ha mantenuto la barra dritta e premiato i partiti che succhiano i finanziamenti pubblici e non chi li ha restituiti allo Stato. Vi capisco. Il vostro voto è stato pesato, meditato». L’Italia B, invece, sarebbe quella dei disoccupati e degli imprenditori che si suicidano.E il M5S? «Ha commesso errori chissà quanti - la mezza ammissione - ma è stato l’unico a restituire, nella storia della Repubblica, 42 milioni di euro allo Stato». Il discorso sui soldi viene corredato, in un altro post, dalla pubblicazione dei nomi dei 27.943 donatori di fondi per lo Tsunami Tour. In polemica con la stampa che ha rinfacciato a Grillo e Casaleggio scarsa trasparenza.Ma dalla base arrivano parecchi umori negativi in replica allo scritto. I candidati non erano all’altezza, il movimento deve rivedere il metodo. In meno di due ore arrivano oltre mille commenti. La maggior parte critica il metodo usato fin qui. C’è chi riutilizza il tormentone che dà il titolo al post di Grillo: «Vi capisco, vi capisco. Mi sa tanto, caro Beppe, che a ’sto giro non hai capito proprio un benemerito». Ma c’è anche chi sprona il leader ad andare avanti «senza guardare in faccia nessuno». Telegrafico e molto gettonato in rete il commento di una utente di Twitter che, facendo il verso alla discussione sulle diarie, scrive: «Lodevole iniziativa del M5S che si dimezza i voti del 50%».E se il leader minimizza la sconfitta, tra i deputati suona l’ora dell’autocritica. «Non è un buon risultato», ammette il deputato Roberto Fico. Ma - osserva - «il nostro è un progetto di lungo termine, perché è una rivoluzione di cultura e civiltà. Una strada lenta ma inesorabile». Che cosa ha sbagliato M5S? «La comunicazione», risponde Fico che però, anche lui, dice di non voler dare colpe ai media.