Attualità

INTERVISTA. Colaninno: «Abolire l'Imu un errore»

Arturo Celletti mercoledì 7 agosto 2013
«L’Imu non è, non può essere, una priorità. E mettere in campo 4 miliardi ogni anno per eliminare l’imposta sulla prima casa è un errore, un imperdonabile errore di politica economica». Matteo Colaninno, responsabile economico del Pd, sospira e va avanti, mettendo il Pdl sul banco degli imputati: «...Sì, un errore. Lo dico io, lo dice il Pd, ma lo dicono anche Confindustria, sindacati, imprenditori, Fondo monetario. Tutte le persone di buon senso sanno che il dibattito sull’Imu è scadente e scaduto.»Che vuole dire?Che l’Imu è solo una bandierina mediatica agitata da mesi dal Pdl. Che sull’Imu si è fatto per troppo tempo solo propaganda». Il premier Letta ha però preso un impegno e il Pdl ha votato la fiducia tenendo conto delle sue assicurazioni sull’Imu.È vero e troveremo una soluzione, ma necessariamente l’approdo dovrà essere diverso dai singoli punti di partenza delle singole forze politiche. Il Pdl dovrà fare delle rinunce, dovrà accettare dei compromessi, dovrà pensare al Paese e alle sue sofferenze. E, alla fine, il premier e il ministro dell’Economia dovranno trovare la via d’uscita mettendo a punto una proposta di mediazione perché l’esenzione totale dell’Imu sulla prima casa non è possibile. E perché anche il Pd ha le sue priorità.E si prepara a rivendicarle?Non si tratta di rivendicare, si tratta di ricalibrare le scelte di politica economica. Si tratta di capire che per noi non c’è l’Imu, c’è la necessità assoluta di accantonare risorse per rifinanziare gli ammortizzatori sociali. Questa dovrà essere anche la priorità numero uno del governo. Vede, c’è la ripresa economica, ma il dramma della disoccupazione è tutt’altro che vinto. Perderemo ancora posti di lavoro e avremo più che mai bisogno di avere garantiti gli ammortizzatori sociali. Mancano 1 miliardo e duecento milioni per il 2013 e per il 2014 è tutto da vedere. Insisto: trovare 4 miliardi e metterli tutti sull’Imu in una fase così è un errore che non possiamo permetterci e che il Pd non accetterà mai di commettere.C’è una sola priorità per il Pd?No, c’è un altro punto decisivo: salvare il Paese. E per questo dico al Pdl di accettare, come noi, mediazioni e compromessi. È una fase delicata, complessa, dove l’unico vero obiettivo è guidare l’Italia fuori da una crisi economica che appare infinita. Oggi si intravede una possibile inversione del ciclo economico e aprire una crisi disordinata e incontrollata sarebbe una sciagura.Sta dicendo che una crisi ci respingerebbe sul fondo?Esattamente questo. Letta ha fatto bene, ha restituito all’Italia credibilità, ma il mondo ci guarda e una crisi di governo riscatenerebbe i dubbi della comunità politica e finanziaria. E allora dobbiamo tutti riflettere: saremmo folli se dessimo l’immagine di un Paese ingestibile e vanificassimo i sacrifici degli italiani.Ora però la sentenza Mediaset rende tutto terribilmente più complicatoIl nostro elettorato fatica di più a comprendere e ad accettare un governo Pd-Pdl e io comprendo il loro disagio, capisco la loro insofferenza... Però non abbiamo alternative. Possiamo allora essere solo ancora più esigenti e chiedere al governo di accelerare e di continuare a produrre ancora più fatti, ancora più leggi, ancora più atti concreti. Chiediamo risultati immediati e percepiti dall’opinione pubblica. E di mettere da parte bandierine mediatiche. Il governo non va avanti a ogni costo, va avanti se è in grado di fare questo, di far voltare pagina al Paese, di far tornare a crescere l’Italia. Anche la cancellazione dell’Iva è una bandierina mediatica?No, l’aumento va scongiurato e ce la metteremo tutta. Per i cittadini. Perché non si può più andare avanti con "tasse, tasse e tasse". E perché agosto può essere il mese per mettere a punto i prossimi interventi: ammortizzatori, esodati, e più soldi a imprese e famiglie. Possiamo farcela. Serve solo un di più di responsabilità da parte di tutti