Attualità

Dopo i roghi. In Sardegna è l’ora della solidarietà, diocesi mobilitate per gli aiuti

Mario Girau, Cagliari mercoledì 28 luglio 2021

Un disastro senza precedenti. È così che è stato definito il gigantesco rogo che ha devastato il Montiferru, nell'Oristanese, riducendo in cenere oltre 20mila ettari di territorio, distruggendo aziende e facendo vivere giornate di terrore a migliaia di persone

Sulla Sardegna oltraggiata dagli incendi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto ieri notizie al governatore Christian Solinas, con una telefonata in cui ha espresso solidarietà e vicinanza alla gente sarda e ha ringraziato coloro che hanno contrastato le fiamme.

Dopo la devastazione è il momento della bonifica dei territori trasformati in bracieri fumanti; della ricerca delle cause dell’inferno di fuoco e della solidarietà che registra una pressoché generale mobilitazione. Le zone incenerite sono state sorvolate ieri dal direttore della Protezione civile, Fabrizio Curcio, che, nell’incontro col governatore, ha evidenziato il fatto che nessuno si sia fatto male: «E già un successo da sottolineare. Viene dato per scontato, ma nella realtà della vita quotidiana non sempre è così».

È partita alla grande la macchina della solidarietà. La Chiesa sarda ha schierato in campo le Caritas, che raccolgono gli aiuti destinati alle diocesi più colpite, Alghero-Bosa, in particolare, e Oristano.

L’arcivescovo oristanese Roberto Carboni ha disposto, per domenica prossima, in tutte le parrocchie e cappellanie delle diocesi di Oristano e Ales-Terralba, una colletta straordinaria da devolvere al sostegno di chi è stato colpito da tale tragedia. «Nelle nostre comunità – ha detto il presule – occorre fare attenzione alle piccole e grandi occasioni di bene che il Signore ci offre, lasciandoci coinvolgere nelle sue dinamiche di amore, di accoglienza e di misericordia verso tutti».

La solidarietà si sta manifestando in mille modi: autotrasportatori si sono messi a disposizione per trasferire il foraggio in quel che resta degli ovili; continuo via vai dei trattori per consegnare il mangime destinato agli animali rimasti senza pascoli; medici veterinari lavorano gratuitamente nell’oratorio di Santu Lussurgiu per controllare lo stato di salute degli animali, pronti a recarsi anche negli ovili.

Mobilitati anche i sindacati Cgil, Cisl, Uil. «Oggi – dice Gavino Carta, segretario generale della Cisl sarda – incontreremo i sindaci dei comuni colpiti. Da loro ci faremo indicare le priorità degli aiuti per rimettere in attività al più presto ogni singola azienda e avviare nelle sedi opportune le iniziative sindacali e politiche a livello locale e nazionale per far ripartire un sistema economico "bruciato" in tutti i sensi. Come sindacati abbiamo subito avviato iniziative di concreta solidarietà».

«Occorre intervenire prontamente – sostiene la Coldiretti – per assicurare la vitalità delle aziende e la loro permanenza sul territorio attraverso il ripristino del potenziale produttivo agricolo, zootecnico, dei terreni e delle strutture agricole. Serve subito la ricognizione dei danni e la rilevazione dei dati per poi attivare a livello regionale le risorse comunitarie previste dal piano di sviluppo rurale per sostenere le aziende colpite dall’incendio».