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L'allarme. Il virus colpisce la scuola: 9 studenti su 10 chiedono lo psicologo

Paolo Ferrario venerdì 25 giugno 2021

La pandemia sta avendo effetti devastanti sulla vita dei giovani

La pandemia ha avuto un impatto molto negativo sulla crescita psicofisica di ragazzi e adolescenti. L’ennesima conferma di come l’emergenza sanitaria si stia trasformando in vero e proprio allarme sociale, arriva dal primo report sulla situazione di disagio dei ragazzi e sull’attività degli Psicologi scolastici, realizzato dall’Istituto Piepoli per conto del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (Cnop). Il progetto rientra tra le iniziative sviluppate nell’ambito del Protocollo Cnop-Ministero dell’Istruzione del settembre 2020, che ha portato all’attivazione del servizio di psicologia scolastica in circa 6mila scuole su 8mila, soprattutto a partire da ottobre-novembre 2020.

Il 70% dei bambini ha problemi psicologici

«Sei bambini su dieci sotto i sei anni e sette su dieci sopra i sei anni mostrano problemi psico-comportamentali – si legge nel report – con il rischio di sviluppare disturbi più severi tre volte maggiore rispetto al pre-pandemia».

Il servizio di supporto psicologico attivato nelle scuole si è occupato di sostegno agli studenti (33% attività svolta), consulenza all’organizzazione scolastica (28%), supporto al personale (22%), supporto alle famiglie (17%). Sono oltre un milione i soggetti che hanno usufruito del servizio di ascolto e sostegno dedicato ai ragazzi, alle famiglie e al personale della scuola.

Inoltre, il Centro studi Cnop ha effettuato, lo scorso 21 giugno sempre tramite l’Istituto Piepoli, un sondaggio sulla popolazione che mostra come l’81% degli italiani chieda lo psicologo scolastico, quota che sale al 94% nella fascia d’età 15-18 anni. Secondo gli intervistati le attività più importanti sono ascolto e sostegno (54%), prevenzione del disagio (41%), supporto alle famiglie (29%), consulenza al sistema scuola nel suo complesso e supporto ai docenti (18%). Tra gli studenti (15-18 anni) sette su dieci scelgono la voce «ascolto e sostegno», evidenziando così il bisogno di comunicare.

«Giovani stravolti dalla pandemia»

«Si tratta di dati significativi che evidenziano come la presenza di uno sportello psicologico a scuola aiuti alunni e studenti a prendere coscienza di eventuali disagi prima e a chiedere aiuto poi – sottolinea Antonello Giannelli, presidente nazionale Anp, Associazione nazionale presidi –. Fornire alle scuole questa competenza significa renderle uno spazio completo di crescita e maturazione per i giovani, soprattutto ora all’indomani di una pandemia che ha stravolto le loro vite», sottolinea Giannelli.
Per il presidente del Cnop, David Lazzari, «ora c’è bisogno di dare continuità a questa esperienza, sarebbe tragico se venisse interrotta, anche perché abbiamo bisogno di “vaccini psicologici” per la psicopandemia e la psicologia scolastica è un presidio fondamentale».

Il 75% dei ragazzi ha paura del contagio

Dati allarmanti arrivano anche dall’indagine online “Ora parliamo noi”, promossa, tra aprile e maggio, da Cittadinanzattiva tra 5.713 ragazzi. Più di 1 su 3 (37%) ha avuto l’esperienza diretta di persone care contagiate e addirittura di una perdita quasi per 1 su 4 (23%). I due terzi dei ragazzi hanno grande paura di contrarre il virus. Più della metà (58%) riconosce che sono aumentate tra i loro pari le forme di disagio psico-fisico.

E ancora. Nell’ultimo anno la stragrande maggioranza dei giovani intervistati ha sperimentato sbalzi di umore (63%), seguiti dai disturbi del sonno (57%). Al terzo posto vengono dati in aumento i disturbi dell’alimentazione (46%), seguiti dal desiderio di stare soli (39%), e dalla consapevolezza di essere iper connessi (quasi 38%); a seguire i comportamenti verbali e fisici di aggressività verso gli altri (32,5%) ma anche episodi di autolesionismo (18%). In aumento anche l’accesso e la visione di materiale pornografico (30%), il consumo di tabacco (31%) e di alcolici (24%), così come quello di droghe (13%) e del gioco d’azzardo (10%). Desta preoccupazione, infine, anche l’aumento degli episodi di cyberbullismo: un ragazzo su sette dichiara di avervi assistito e uno su dieci di esserne stato vittima.