Attualità

Genova. Chi si è salvato parla di miracolo. Esperienza terribile

Fulvio Fulvi martedì 14 agosto 2018

L'autista è riuscito a frenare appena in tempo. Il camion si è fermato a 3 metri dal baratro

Ha sentito un botto tremendo ed è rimasto appeso al camion durante il crollo del viadotto, prima di volare via e schiantarsi contro un muro. sembrava una scena da film. «Mi sono ritrovato a una decina di metri, non ricordo altro». È il drammatico racconto di Gianluca, l’autotrasportatore di 28 anni sopravvissuto al disastro: ha riportato fratture, una slogatura e una ferita all’anca, è ricoverato al policlinico San Martino dove l’hanno operato. Si salverà. Il giovane lavora per un mobilificio di Genova e a quell’ora si stava recando in sede col mezzo della ditta. All’ospedale è accorsa la sua compagna, Giulia, che diventerà mamma a settembre. «Gianluca è rimasto appeso al suo camion e io penso che sia rimasto attaccato alla vita per amore del nostro bambino che sta per arrivare – ha commentato la donna –, ha molte ferite ma se la caverà, non è in pericolo di vita». Un miracolo. Del collega che affiancava Gianluca in cabina, invece, non si sono avute notizie, fino a tarda serata figurava ancora tra i dispersi.

Ma ieri un altro autista che transitava sul ponte ha invocato il miracolo. È stato trasportato in stato di choc al pronto soccorso, ma non si è fatto nulla, assistito da uno psicologo perché una paura così non passa tanto facilmente. L’immagine del suo camion – cassone verde e cabina blu con gli stop ancora accesi – ha fatto il giro del mondo. Ha sentito anche lui un boato e nello stesso tempo muoversi l’asfalto sotto le ruote, vibrazioni come quelle provocate da un terremoto. Davanti a sé una scena da apocalisse: il ponte che si spezzava. L’autista del camioncino, di proprietà della Basko, stava rientrando da un giro di consegne e andava piano, ha fatto in tempo a frenare nonostante la strada bagnata per la pioggia, e ha evitato per poco di finire nel baratro: si è fermato proprio a tre metri dal moncone del viadotto, salvandosi da un volo di 80 metri. Poteva precipitare nel Polcevera, come è accaduto agli automobilisti che lo precedevano. Un altro miracolo. A quell’ora, come ogni giorno, l’uomo rientrava dal suo giro di consegne della merce nei vari supermercati della catena, presente in Liguria e Piemonte in una sessantina di punti vendita. È un dipendente della Damonte Trasporti, l’azienda che da oltre trent’anni è incaricata di effettuare servizi per conto del marchio che fa parte del gruppo Sogegross.

Dietro al camion della Basko, distanti una ventina di metri, si sono bloccate all’improvviso, con una brusca frenata, due macchine e un tir: minuti di terrore e di agghiacciante silenzio per gli occupanti, prima di capire cosa fosse successo e schizzare fuori dall’abitacolo correndo il più lontano possibile per mettersi in salvo. Anche per loro, come per tanti altri testimoni della sciagura sono stati messi a disposizione gli psicologi degli ospedali genovesi richiamati dalle ferie.

Il conducente del camion Basko è stato ascoltato nel pomeriggio dagli inquirenti che hanno raccolto la sua testimonianza (sarà utile nell’inchiesta giudiziaria per disastro colposo attivata dalla procura) e poi ha chiesto di essere lasciato in pace.