Attualità

Rimini. Il laboratorio di cucina? Inventato dai disabili

Paolo Guiducci martedì 5 giugno 2018

«Voglio fare il barista!». L’ha sparata grossa, Giacomo, uno degli ospiti del centro diurno 'Il Germoglio' di Rimini. In quella struttura dal 1998 sono accolte persone adulte con disabilità. Ma il desiderio di Giacomo era così vero, umano e impellente che ai coordinatori del centro si è accesa la lampadina. «Invece di allestire un luogo fisico di lavoro, abbiamo deciso di organizzare un laboratorio per offrire un servizio per eventi, feste e cerimonie, organizzando aperitivi, servizio bar e servizio di sala». Quel desiderio ha coinvolto altre cinque persone ed è già diventato ben più di una scommessa: ormai è un vero e proprio servizio di aperitivi, servizio bar e servizio di sala servito da camerieri. Camerieri disabili che germogliano.

Pronti via, tovaglie, bicchieri, cocktail e tutto quanto fa bar-ristorazione, questo gruppo di giovani baristi è attivo in tutta la Romagna, e prevalentemente nel Riminese, e mette a disposizione il suo servizio per eventi privati, battesimi, matrimoni, convegni, incontri, campagne elettorali. «È un’attività che punta sul saper fare e il saper essere – rilancia orgogliosa Francesca Palmieri, coordinatrice del 'Germoglio' –. Nelle sue caratteristiche è assimilabile allo svolgimento di un vero e proprio lavoro. Mette al centro, dunque, la consapevolezza delle proprie capacità, del poter essere utili agli altri svolgendo un servizio. Ciò dà una grande soddisfazione ai nostri ragazzi, incrementa la loro autostima e la loro capacità di relazionarsi con soggetti estranei e ambienti nuovi».

Dal 1998 nel centro diurno 'Il Germoglio' in quel luogo si creano progetti educativi per persone con disabilità del territorio riminese ed è parte della cooperativa sociale 'La Fraternità', una delle realtà più attive nel circuito della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23), fondata da Don Oreste Benzi. È questa la radice di 'Arriva l’Osteria', il progetto di catering sociale che vede impegnati sei ragazzi con disabilità, problemi comportamentali o disturbi cognitivi.

I clienti di 'Arriva l’Osteria!' pagano le spese per la materia prima e poi compensano il gruppo di lavoro con un’offerta. Le donazioni però non sempre bastano e i bisogni sono sempre 'corposi', anche per materiali all’apparenza scontati, come le divise di lavoro e gli strumenti per la preparazione degli aperitivi.

Da qui l’idea di ampliare il progetto. Con una destinazione ben precisa. «Avere uno spazio fisico nel quale concretizzare questo servizio al pubblico, magari un bar», spiega la responsabile del progetto. «Noi della Comunità ci mettiamo la nostra vita e le nostre forze, ma è necessario l’aiuto di tutti». Catering sociale fa comunque rima con professionale: i camerieri di 'Arriva l’Osteria', si formano periodicamente presso l’istituto alberghiero allo scopo di migliorare le loro competenze per rendere un servizio al massimo delle proprie capacità in questa frizzante 'Osteria' viaggiante dal sapore speciale.