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Forum delle famiglie. Il bonus di Renzi? «Non è il Fattore famiglia ma apre dibattito»

Gianni Santamaria mercoledì 25 ottobre 2017

Gigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari

Non è certo il Fattore famiglia, perché non incide sul sistema fiscale, insistendo sulla logica dei bonus. Ma la proposta formulata da Matteo Renzi nell’intervista ad Avvenire, uscita domenica, è comunque un elemento positivo che rilancia il dibattito sulla famiglia. Dibattito che Gianluigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari, sta conducendo con tutti i partiti. In vista di un incontro pre-elettorale a gennaio sui temi della famiglia con tutti i segretari delle forze politiche.

Cosa ne pensate di questa misura che il segretario dem annuncia come 'la via italiana' al quoziente familiare?

La via italiana al quoziente familiare è il 'Fattore famiglia' che il Forum propone da sette anni. Questa di Renzi può essere un’altra soluzione. Non va, infatti, ad intaccare i meccanismi della fiscalità. Piuttosto va a dare degli assegni universali, come accade in tanti Paesi. Perciò è improprio parlare di 'via italiana' al quoziente.

Questi 80 euro mensili sarebbero in più rispetto al meccanismo detrazioni.

Questa è la domanda che ci poniamo. Sono in più rispetto ai vari bonus bebè, mamma, nido, e gli altri che ci sono? Oppure sono in sostituzione? Nel primo caso avrebbe un senso. Ma ci chiediamo come mai, fatti i conti e trovati 8 miliardi, non si inizi invece con un primo step, anche sostanzioso, del Fattore famiglia, che va a dare una risposta più ampia. Nel secondo caso, invece, tanto varrebbe mantenere la proposta Lepri, che dà 150 euro a figlio fino a 25 anni e 200 da zero a tre. In qualsiasi caso occorre andare oltre la logica dei bonus per cercare di dare una risposta strutturale che resti nel tempo.

È comunque un segnale positivo?

La cosa interessante è che si apra un dibattito. Lo fa il segretario di uno dei partiti più grandi. Ne siamo contenti. Poi spero che la proposta finale sia frutto dei dialoghi e dei contatti che stiamo avendo con tutti i partiti. Mi meraviglio che questo dibattito sul futuro del Paese interessi molto poco la politica.

Molti leggeranno prese di posizione come questa in chiave elettoralistica.

In realtà secondo me sono i primi frutti della Conferenza nazionale sulla famiglia, che è stata un’occasione per rimettere al centro del dibattito in vista delle prossime elezioni la famiglia, anche se le risposte dalla politica sono state blande e adesso vedremo cosa ci sarà nella legge di stabilità. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato Giorgia Meloni e Maurizio Lupi. Prossimamente dovremmo incontrare Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Speriamo in una risposta positiva anche da parte di Luigi Di Maio. Abbiamo intenzione di fare un evento, prima delle elezioni, con i segretari dei partiti. L’obiettivo è quello di fare in modo che nei programmi per il governo la prima misura sarà di attenzione a una riforma delle politiche familiari. Perché la famiglia, così come la natalità, non è 'un' tema, ma 'il' tema. Riusciremo per una volta a trovare un punto dove siamo tutti d’accordo?

Che risposte state avendo sul Fattore?

È apprezzato da destra e sinistra. A noi, comunque, non interessa tanto difendere il Fattore come una bandiera, ma la famiglia. Se dal confronto con partiti e pezzi di società civile uscisse una proposta migliore, ben venga. Ci interessa che i giovani possano sposarsi e che le famiglie già esistenti possano vivere dignitosamente e venga riconosciuto il loro ruolo. Tra l’altro, sempre grazie alla Conferenza, stiamo incontrando anche pezzi di mondo con i quali non avevamo mai dialogato: sindacati, banche, imprese. Infatti, siamo convinti che non basti una riforma fiscale, ma occorre che tutti i pezzi della società cooperino a rendere questo paese sempre più a misura di famiglia. Tocca ai cattolici rammendare questo Paese ancora troppo sfilacciato e diviso.