Attualità

Coronavirus. Strage di dottori in Lombardia: i nomi, le storie

Antonella Mariani martedì 31 marzo 2020

Uno striscione a Milano

Sono i più esposti al contagio di coronavirus che affligge l'Italia e il mondo in queste settimane: medici, infermieri, operatori sanitari. La percentuale è il 10 per cento del totale tra contagiati e morti, quindi intorno ai 10mila, segno di un impegno in prima linea, accanto a chi soffre, e talvolta anche della mancanza dei presidi di sicurezza.

Degli oltre 150 medici morti in queste settimane, il nucleo più numeroso è costituito dai medici di famiglia, che prima ancora che l'epidemia fosse conclamata, hanno visitato migliaia di pazienti già malati. Qui la pagina della Federazione degli ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri - Fnomceo listata a lutto con l'elenco completo. Tra loro anche tanti pensionati e medici anziani. A tutti i dottori caduti la Federazione dedica una poesia di Giuseppe Ungaretti, "Non gridate più": Cessate d’uccidere i morti/Non gridate più, non gridate/Se li volete ancora udire,/Se sperate di non perire. / Hanno l’impercettibile sussurro,/Non fanno più rumore/Del crescere dell’erba,/Lieta dove non passa l’uomo.

Il primo a perdere la vita è stato Roberto Stella, presidente dell'ordine dei medici di Varese: avrebbe compiuto 68 anni il prossimo luglio. Nella stessa provincia, il 7 aprile è morto il medico odontoiatra Enrico Boggio, di Gallarate. Con la moglie Laura era stato promotore di una iniziativa, attuata con i Lions, di screening gratuito per la prevenzione dei tumori del cavo orale. A Lozza è morto a 63 anni Eugenio Malachia Brianza, lavorava al Sert ed era padre di tre figli.

A Bergamo la lista dei medici caduti è lunghissima. Si era ammalata mentre era in servizio ed è morta dopo giorni di malattia, Vincenza Amato, 65 anni, dirigente medico responsabile Igiene e Sanità pubblica del Dipartimento Prevenzione sanitaria. Era al suo ultimo anno di lavoro prima della pensione, lascia il marito e tre figli adulti. Sempre nella città-martire è morto anche Carlo Zavaritt, 80 anni, pediatra e neuropsichiatra infantile ed ex assessore, e Mario Giovita, 65 anni, medico di Medicina Generale della provincia. Il 18 marzo è morto Antonino Buttafuoco, 66 anni, medico di famiglia e nello stesso giorno il collega Vincenzo Leone, di un anno più giovane, Carlo Alberto Passera, 62 anni, e Giulio Calvi, morto il 26 marzo a 72 anni. Calvi, di Telgate, era anestesista rianimatore; era ricoverato all'ospedale Bolognini di Seriate, struttura presso cui ha lavorato per lunghi anni.

Particolarmente dolorosa la perdita di Bruna Galavotti all'età di 86 anni: era psichiatra e decana dell’Associazione Donne Medico di Bergamo. E ancora, Piero Lucarelli, anestesista di 74 anni, e il medico legale Rosario Lupo, 65 anni. Alla lista già lunga, si sono aggiunti il 25 marzo l'oculista Marino Chiodi e l'ex medico ospedaliero ora in pensione Francesco De Francesco, scultore e pittore. Il 26 marzo si è saputo della scomparsa di Flavio Roncoli, medico pensionato di 90 anni e dell'ematologo di 74 anni Benedetto Comolli. Era cardiologo Aurelio Maria Comelli, morto a 69 anni tra il 28 e 29 marzo, negli stessi giorni di Michele Lauriola, medico di famiglia di 67 anni, collega di Guido Riva, morto a 78 anni. Il primo aprile è stata segnalata la morte di Marcelllo Cifola, otorinolaringoiatra, e di Marino Signori, responsabile del servizio di medicina del lavoro di tutta la Asst Bergamo Est. Aveva 61 anni. Il 3 aprile è morto Italo Nosari, 69 anni, era ricoverato all'Humanitas Gavazzeni, dove dirigeva l'ambulatorio di Diabetologia. "Fino all’ultimo ha lottato contro il virus. Ha scelto di andarsene in mezzo ai suoi malati – lo ha ricordato il direttore scientifico del Gavazzeni, Emilio Bombardieri -. Italo era un medico affermato, ma dai metodi semplici. Davanti a tutto metteva la dedizione e la cura verso gli altri". Pensionato da tempo Silvio Lussana, aveva 86 anni ed era stato viceprimario del reparto di Medicina degli Ospedali Riuniti. Una raccolta fondi in sua memoria è stata aperta da colleghi, amici e familiari. Era di Alzano, epicentro dell'epidemia, il chirurgo in pensione Mario Rossi, 76 anni, morto all'inizio di aprile all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La settimana prima di ammalarsi era a sciare, una delle sue passioni. Nella clinica Castelli di San Pellegrino Terme è morto a 69 anni il medico di famiglia Pietro Bellini. Il 28 marzo è morta la pediatra ed ex presidente del Lions Carmela Laino, che da Cassino, nel Milanese, da settembre si era trasferita a Bergamo per stare vicino alla figlia. Pochi giorni dopo è morto anche il marito, Nicola Cocucci, odontoiatra milanese in pensione e uomo di cultura, autore di libri e appassionato di musica e pittura. Era medico di famiglia in pensione Renzo Mattei. Un'altra vittima del Covid-19 a Bergamo è Maddalena Passera, anestesista. Era medico di famiglia a Trevolio Gianbattista Perego, 62 anni, dopo un ricovero durato più di un mese.

A Milano si piange la scomparsa di Roberto Mario Lovotti, 69 anni, medico di famiglia. Nella provincia di Monza-Brianza è morto il cardiologo 72enne Norman Jones, ex primario della cardiologia del centro di riabilitazione “Trabattoni-Ronzoni” di Seregno. Avevo lo studio di odontoiatra a Monza Gianroberto Monti, morto appena dopo aver compiuto 67 anni. Della stessa provincia era il pediatra Luciano Riva, scomparso a 92 anni all'ospedale Sacco di Milano: ex primario all’Ospedale di Desio, dalle sue mani sono passate intere generazioni di bambini; fu tra i primi - negli anni ‘80 – ad aprire il reparto ai genitori permettendo alle mamme di stare accanto ai figli durante la degenza e poi promuovendo la pratica del rooming-in. A Bernareggio (Milano) ha destato molta commozione la morte di Federico Vertemati, per 40 anni medico di famiglia. In una casa di riposo di Milano è venuta a mancare Adelina Alvino De Martino, 94 anni, torinese, lavorò a Savigliano come primo primario di cardiologia dell’ospedale SS Annunziata. Fu chiamata dal professor Angelino nel 1982 a dirigere la nuova unità dell’ospedale saviglianese. A Gessate si è spento il dentista Mario Ronchi. Il coronavirus subito dopo Pasqua, il 14 aprile, si è portato via Valter Cusani, direttore medico dell'allora Inam (poi Asl) di piazzale Loreto. Appassionato di Inter, di cui è stato medico della squadra giovanile, è stato vicino a tanti ragazzi, alcuni dei quali diventati grandi campioni. Aveva appena 55 anni il dottor Fabio Rubino, dalla fine del 2018 primario delle Cure Palliative di Morbegno, Sondrio, Sondalo e Chiavenna. Negli ultimi periodi, prima di essere contagiato, operava con assiduità nella struttura ospedaliera di Morbegno (Sondrio). Era attivo da tempo come volontario nell'associazione "Cancro Primo Aiuto". Viveva a Cormano, nell'hinterland di Milano, ed è mancato all'ospedale Niguarda di Milano, dove era stato ricoverato prima di Pasqua. Prima di iniziare a lavorare in Valtellina era stato dirigente medico in Anestesia e Rianimazione, sua specialità, proprio al Niguarda. Era originario di Campobasso, in Molise, Domenico Fatica, 71 anni, dentista a Milano. Dopo aver contratto il virus, ha lottato per 19 giorni nell’ospedale di Pavia ma non ce l’ha fatta ed è morto il 13 aprile. Faceva il ginecologo Gianfranco D'Ambrosio, morto il 30 marzo. Esercitava la sua professione a Milano Giancarlo Buccheri, morto il 7 aprile: era tra i più noti e autorevoli esponenti dell'antroposofia. Lunedì 20 aprile è mancato Oscar Giovanni Ros, medico della Direzione Medica di presidio di Vimercate, specialista di igiene e medicina preventiva. Ros, 61 anni compiuti lo scorso 1° marzo, residente nel comune di Villasanta, ha dedicato gran parte della propria vita ad aiutare gli altri. Aveva 97 anni il professor Guido Retta, morto il 14 aprile, primario emerito, ortopedico, consulente di tribunale.

Particolare commozione ha suscitato a Milano la scomparsa, il 22 aprile, di Carlo Vergani, noto geriatra e fondatore della Scuola di specializzazione in geriatria dell'Università di Milano, avrebbe compiuto 85 anni pochi giorni dopo la sua morte. Nel 2011 aveva ricevuto l'onorificenza dell'Ambrogino d'oro per "i più alti valori di dedizione al lavoro e le più spiccate doti di umanità e sollecitudine verso il prossimo". Autore del libro La nuova longevità, era spesso ospite di trasmissioni televisive.

A San Donato Milanese l'8 aprile è mancato il medico di famiglia 69enne Marzio Carlo Zennaro, che avrebbe dovuto andare in pensione in queste settimane, anche se aveva già annunciato l'intenzione di continuare a prestare servizio in questa emergenza anche in virtù della sua specializzazione in pneumologia. Aveva contratto il virus i primi di marzo ed è stato a lungo in terapia intensiva. A Garbagnate milanese il 19 aprile si è spento il medico di famiglia a Rho Alberto Santoro, 70 anni.

A Brescia colpisce la vicenda di Gino Fasoli, 73 anni, medico di famiglia che aveva effettuato molte missioni in Africa, pensionato e richiamato per l'emergenza. Morti anche due odontoiatri, Gabriele Lombardi, 68 anni, e Mario Calonghi: aveva appena compiuto 55 anni. Già in pensione da tempo il medico di famiglia Giovanni Francesconi, 89 anni. Alla fine di marzo si è spento il professor Antonio Pouché, 71 anni. A metà marzo è stata la volta del medico di famiglia Tahsin Khrisa. A Orzinuovi, nel Bresciano, all'inizio di aprile è morto Massimo Bosio, medico di base da più di 40 anni, sempre in prima linea, in particolare nei Comuni di Corzano e Pompiano. A Cazzago San Martino, in Franciacorta, si è spenta Elisabetta Mangiarini, medico psichiatra, morta a poche ore di distanza dal marito Ercole Minelli.

Profonda commozione ha destato la morte di Marcello Natali, 56 anni, segretario della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) di Lodi, molto conosciuto perché seguiva pazienti in sei Comuni diversi, tra cui Codogno. Lodi piange l'altro medico di famiglia e medico dello sport Ivano Vezzulli, di appena 61 anni. Era un medico di famiglia anche Andrea Carli, 70 anni. Ne aveva 75 l'odontoiatra Domenico Bardelli, scomparso nell'ultimo fine settimana di marzo.

Nel Lodigiano, a Casalpusterlengo è morto il medico di famiglia Giuseppe Borghi; aveva 64 anni.

A Cremona, dove nella provincia si è presentato il primo focolaio del virus, sono morti Luigi Ablondi, 66 anni, epidemiologo, ex direttore generale dell’Ospedale di Crema e Leonardo Marchi, 64 anni, infettivologo, direttore sanitario della Casa di Cura San Camillo. Nel fine settimana tra il 28 e il 29 marzo è morto Rosario Vittorio Gentile, medico di medicina generale e specialista in allergologia ed ematologia di 67 anni. Il borgo di Castelleone il 2 di aprile piange una delle sue colonne: a spegnersi è il sorriso, sempre rassicurante, di Gian Battista Bertolasi, da oltre trent’anni medico di base. Ricoverato all’ospedale di Crema da un mese, il professionista sessantacinquenne è rimasto per oltre venti giorni in terapia intensiva sotto ventilazione, poi un improvviso peggioramento ha reso necessaria l’intubazione. Vasto cordoglio per la morte di Alberto Omo, 60 anni, medico della casa di riposo Opera Pia Santissimo Redentore di Castelverde. Commozione per la scomparsa dei tre fratelli D'Avossa: Italo, Carlo e Vanda. Italo D'Avossa aveva 79 anni ed era virologo e immunologo. Aveva 59 anni Luciano Abruzzi, neurologo all'ospedale di Cremona, ricoverato al Policlinico di Milano dove era stato trasferito per le gravi condizioni. Era intubato dal 23 marzo e sembrava che avesse superato la fase più grave della polmonite, ma sono poi subentrate complicazioni. Il dottor Abruzzi lavorava all’ospedale di Cremona dal 1999 dove era responsabile del Centro Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) e Ambulatorio Malattia di Parkison e disturbi del movimento. In precedenza aveva lavorato a Cremona Solidale.

A Pavia è morto Vincenzo Lemmi, 73 anni, pneumologo originario della provincia di Messina. Il medici è deceduto nello stesso reparto di ospedale in cui aveva trascorso gran parte della sua vita professionale, concludendo la carriera come direttore dell'Unità operativa complessa. Addio a Patrizia Longo, medico di base molto conosciuta e stimata a Voghera (Pavia), dove svolgeva l'attività da quasi trent'anni. Aveva 62 anni. È il primo medico di famiglia che opera in città a perdere la vita per il Covid-19. Longo era stata in prima linea sul fronte della pandemia; lascia il marito Fausto Elettrini, noto dentista vogherese, e due figli. Si è spento il neurologo pensionato Arrigo Moglia, assai noto per la sua lunga carriera a Pavia. A Mortara si piange il professor Eugenio Inglese, 75 anni, morto all'ospedale Maggiore di Novara; era stato per vent'anni primario di Medicina nucleare e aveva insegnanto Diagnostica per immagini all'Università del Piemonte Orientale. Era andato in pensione nel 2010.

A Como sono morti Raffaele Giura, 79 anni, ex primario di pneumologia, il collega pneumologo Giuseppe Lanati, 73 anni, il medico di famiglia Luigi Frusciante, che aveva da poco compiuto 71 anni.

Il 22 marzo all'ospedale di Sondalo, in provincia di Sondrio è mancato l'odontoiatra Giovanni Stagnati, a 71 anni. Era impegnato nel sociale attraverso il Lions Club Sondrio Masegra di cui era socio fondatore.