Attualità

I giornali stranieri. Tradimento o strategia economica?

venerdì 14 febbraio 2014
Tradimento degno di Machiavelli, Renzi descritto come un lupo o paragnonato ad un pendolino che corre all'impazzata. Ambizioso e pronto a tutto. I giornali stranieri non risparmiano le critiche per il sindaco di Firenze, accusato di aver pugnalato alle spalle il più mite collega di partito, Enrico Letta. Ma c'è anche chi, come il Financial Times cerca di dare una spiegazione "economica" alla crisi di governo italiana.  L'arrivo di Matteo Renzi come presidente del Consiglio potrebbe avere a che fare con la necessità di una accelerata sulle riforme dopo lo stallo del governo Letta. Necessità avvertita particolarmente in ambienti tedeschi, che mettono sotto pressione la Bce per non aver ottenuto le riforme promesse dopo aver creato lo scudo anti-spread. Lo scrive il Ft, in un articolo intitolato "Renzi deve il suo posto di lavoro a Draghi?". Secondo Peter Spiegel, capo della redazione di Bruxelles del Ft, molti critici dell'operato della Bce, specie a Berlino, ritengono che la staffetta Letta-Renzi "sia non solo connessa, ma legata con un rapporto di causalità" con il verdetto della Corte costituzionale tedesca che colpisce il programma con cui Draghi ha fatto crollare lo spread Italia-Germania. "Secondo molti critici tedeschi, da quando Draghi ha annunciato di essere pronto a fare qualunque cosa necessaria per salvare l'euro, non c'è stato alcun serio sforzo del governo italiano nel fare grandi riforme economiche". L'aver tolto la pressione dei mercati sull'Italia - argomentano infatti i critici citati da Spiegel - "ha permesso a Roma il ritorno agli intrighi politici di bassa lega". La sfiducià del Pd al premier venerdì dominava le prime pagine dei principali quotidiani internazionali, dal New York Times a El Pais, e dei siti di informazione, da quello di al Jazeera a quello della Xinhua, l'agenzia di Stato cinese. "Il premier rassegna le dimissioni dopo l'ammutinamento", è il titolo che campeggia sulla prima pagina del Wall Street Journal. Letta "verso le dimissioni dopo la rivolta del partito", è il taglio dell'edizione internazionale del New York Times. "Le dimissioni del primo ministro si aggiungono all'instabilità in Italia", titola El Pais, convinto che "si inaugura un nuovo periodo di incertezza" per il Paese. L'addio di Letta "apre la strada a Renzi per prendere il timone del terzo governo in Italia in meno di un anno", nota invece la Xinhua sul proprio sito. "Renzi è un politico che va di fretta", nota invece il corrispondente della Bbc da Roma, sul web dell'emittente britannica, elogiando il "carisma" del sindaco di Firenze ma evidenziando anche che "non è mai stato eletto in Parlamento e non ha un mandato popolare". Stessa analisi sul sito di Le Monde che titola "Renzi, l'uomo che ha fretta" ma in connotazione negativa. Il corrispondente da Roma Philippe Ridet lo definisce un uomo maleducato e ambizioso, conciso, chirurgico e credele, non ha lasciato neanche una chance al suo rivale. Un tradimento degno di Machiavelli è l'analisi del quotidinano Libre Belgiqué che confronta il duello Renzi-Letta con quello tra Prodi e D'Alema. Un altro quotidiano belga Le Soir parla di un governo macchiato almeno da due peccati originali: l'assenza di legittimità popolare e una una maggioranza instabile.