Attualità

IL MURO M5S. Grillo: «Pdl e Pd? Tra loro c'è già l'accordo»

Davide Re sabato 23 marzo 2013
​«Massì, alla fine l’accordo Pdl e Pdmenoelle ci sarà...». Lo pensa Grillo, che lo dice - come al solito - a una tv estera. Lo pensano i suoi, che lo seguono a ruota, ribandendo in tutte le lingue del mondo «no» a Bersani. A qualcun altro? Forse. Si vedrà.«Vedete qui...», scrive su Internet il senatore M5S Michele Giarrusso, evidenziando con una foto “un inciucio” quello tra Nunzia Di Girolamo e Francesco Boccia (che poi inciucio non è visto che la coppia è sposata con figlio). «Lei è deputata Pdl lui deputato Pd, niente di strano... – riporta ironicamente Giarrusso riferendosi al matrimonio – credo a quello che dice Beppe Grillo... da Pdl e Pdmenoelle arriverà l’ennesima conferma... scommettiamo?». Ovvero, è il ragionamento del comico genovese e dei suoi, dopo l’affossamento in aula di Pierluigi Bersani, il “Pdl e il Pdmenoelle” potranno svelare il trucco e cioè l’accordo già fatto. Andare al voto? «Spero di no... ci sarà un accordo sicuramente tra di loro. Quella che fanno Pd e Pdl è sola una manfrina. Ma ora devono fare un accordo alla luce del sole», conferma Grillo ad un emittente televisiva turca. Per il comico, d’altra parte «se l’accordo lo fanno sono morti politicamente». Per questo «dicono: “siamo costretti a farlo”, dando la responsabilità a noi». Insomma, il leader del Movimento Cinque Stelle chiude in faccia per l’ennesima volta la porta al Pd. Tutto finito? Nemmeno per sogno, il capogruppo al Senato M5S Vito Crimi durante la giornata manda segnali diversi. O almeno così si capisce. Fino a quando in serata chiarisce: «Nessuna fiducia ad un governo di questi partiti né politico né tecnico. È difficile da comprendere? In che lingua dovrei ripeterlo? Pregherei di non forzare le mie parole, nessuna apertura al Pd... nessuna apertura al Pd...», riporta sul suo profilo Facebook il capogruppo al Senato M5S. Una speranza però l’aveva data nel pomeriggio. In un passaggio di un suo intervento Crimi aveva spiegato che «se Bersani firma la lettera che gli abbiamo proposto dal blog di Grillo, di rinuncia ai rimborsi elettorali, allora dico: “Parliamone”. È una provocazione. Non lo farà mai. Nel caso lo facesse sarebbe il primo atto di un cambiamento vero, reale, provato. I cittadini hanno detto no a questa classe politica. I numeri sono questi».Insomma, aldilà delle chiusure o degli abboccamenti, per Bersani (che ieri sera ha ricevuto da Giorgio Napolitano il mandato esplorativo per vedere se ci sono le condizioni di formare un governo) è cominciata la “graticola”, ovviamente griffata “Cinque Stelle”. Ad ogni ora che passa, infatti, l’asticella delle concessioni da accordare ai grillini, per avere i 30 voti mancati al Senato per la fiducia, sembra salire sempre di più. Grillo lo sa e quindi continua con il “diniego”, atteggiamento che continuerà forse fino a quando non saranno esaudite le sue eventuali richieste di programma, auspicando (così da giocare una facile partita all’opposizione, fatta di veti e di no) che Pdl e Pdmenoelle (come li chiama lui) raggiungano un accordo per dare un governo al Paese, senza tornare al voto.