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LA TRATTATIVA DOPO IL VOTO. Grillo gela Bersani: si dimetta Berlusconi: ora servono responsabilità e governabilità

Annalisa Guglielmino mercoledì 27 febbraio 2013

«Nei prossimi giorni dovremo riflettere sugli scenari politici e sulle proposte per il futuro del Paease: nessuna forza politica responsabile può ignorare il valore della governabilità»: così in un video sul sito del Pdl Silvio Berlsuconi è intervenuto stasera, dopo una giornata tesa, con lo scenraio post voto esacerbato dalla guerra a distanza fra Grillo e Bersani. «Solo dopo che dal 15 marzo si è insediato il Parlamento e si sono votati i presidenti, ci saranno le consultazioni del nuovo governo. Sono tempi troppo lunghi, per questo vogliamo riformarli». Ha detto il Cavaliere. Aggiungendo: «Se un messaggio di stabilità non verrà lanciato prima, rischiamo di pagare un prezzo troppo alto».

GRILLO GELA BERSANI: MORTO CHE PARLA, NIENTE FIDUCIA «Morto che parla» e il fotomontaggio di Bersani con un sudario. Si apre così, dal primo pomeriggio di oggi, il blog di beppe Grillo, che dalla rete sbeffeggia e nega il suo appoggio al Pd ammaccato del dopo voto. «Bersani è uno stalker politico. Da giorni sta importunando il M5S con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro». Il leader 5Stelle è durissimo verso il segretario Pd. Cita un elenco di frasi non proprio gentili verso Grillo usate da Bersani in campagna elettorale e affonda non senza soddisfazione sullo «smacchiatore fallito»: «È riuscito persino a perdere vincendo», e «ha l'arroganza di chiedere il nostro sostegno». E qui il no all'«inciucio» e la porta chiusa: «Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (nè ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle. Se Bersani vorrà proporre l'abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio (il M5S ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in calendario il reddito di cittadinanza lo voteremo con passione».«Quel che Grillo ha da dirmi, insulti compresi, lo voglio sentire in Parlamento. E lì ciascuno si assumerà le proprie responsabilità», è la risposta di Pierluigi Bersani, che sembra avere tutte le intenzioni di formare il governo, o almeno provarci. Oggi l'avallo del vicesegretario del partito, Enrico Letta: «Il candidato premier resta Bersani. È il candidato con cui ci siamo presentati alle elezioni, vogliamo mettere in campo tutto il Pd quindi il candidato resta chi ha vinto le primarie e ha avuto la maggioranza». Grillo fa la voce grossa, ma sul web non tutta la base del Movimento è d'accordo, e sono centinaia le proteste on line: richieste di «lavorare con il Pd», di non tornare al voto e così di «riuscire a cambiare il Paese». Sul blog di Beppe Grillo sono decine e decine i commenti contrari alla linea del leader del Movimento 5 stelle. Diego scrive: «Caro Grillo come fai a valutare legge per legge se un governo neanche lo fai partire?». E poi, Danilo, da Cesena: «Grillo, piantala di fare la vittima e prova a fargli fare un governo: senza un governo, non arriveranno né proposte belle né proposte brutte, si tornerà a votare, e stavolta non sarà colpa della vecchia politica. Ora i ragazzi sono in Parlamento: falli lavorare, e fatti da parte. O (richiamando il motto grillino "uno vale uno", ndr) vali più di uno?".