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Migranti. Gli scolari scrivono al ministero: non cacciate il nostro amico Taiwo / Video

Paolo Ferrario martedì 30 aprile 2019

Taiwo con alcuni scolari di Serravalle d'Asti

È rimasto orfano, ha attraversato il deserto, è stato picchiato nei centri di detenzione in Libia, ha affrontato i pericoli del mare per arrivare in Italia e adesso rischia di essere espulso e riportato là, da dove è fuggito tre anni fa. Taiwo, nigeriano di 21 anni, ha segnato in rosso la data del 7 maggio. Quel giorno dovrà presentarsi davanti alla Commissione rifugiati della Prefettura di Asti, che sarà chiamata a decidere se concedergli il permesso di soggiorno o rispedirlo in Africa con il primo aereo. Taiwo ha paura, ma quel giorno non sarà solo. Ad accompagnarlo ci saranno le “referenze” degli scolari di prima e seconda elementare di Serravalle, piccola frazione di Asti, che si sono mobilitati, con lettere, disegni e video girati a scuola, per convincere la Commissione della necessità che Taiwo resti in Italia.

Il progetto “Bimbisvegli”

Taiwo è stato tra i primi migranti, ospitati nel Centro di accoglienza gestito dalla società Agathon, a partecipare alle iniziative del progetto “Bimbisvegli”. Così, i ragazzi nigeriani sono entrati a scuola come “tutor” durante le lezioni di inglese, ma hanno anche partecipato a una rappresentazione teatrale, salendo sul palco insieme ai bambini. La scorsa estate, migranti e scolari, hanno ridipinto la scuola, rendendo ancora più bello un luogo dove accoglienza e integrazione sono vita vera. Ora, tutto questo può finire, se la Prefettura non darà il permesso di soggiorno a Taiwo.

«Testimoni di un'esperienza umana»

«Avremmo potuto portare i bambini a manifestare sotto le finestre della Prefettura - spiega il maestro Giampiero Monaca, che insegna ai “Bimbisvegli” con le colleghe Maria Molino e Mariagrazia Audenino - ma la cosa sarebbe finita lì. Invece, abbiamo scelto di coinvolgere gli scolari nella produzione di materiale che potesse, per certi versi, “integrare” la domanda di Taiwo. Noi siamo testimoni di una grande esperienza umana che, attraverso i lavori dei bambini, vogliamo far conoscere alla Commissione, alla quale chiediamo di ascoltare anche la voce di questi cittadini di sette e otto anni».

Il precedente di Paul e Lamine

A far ben sperare i “Bimbisvegli” di Serravalle, c'è il precedente di Paul e Lamine, altri due ragazzi del Centro di accoglienza ai quali la Commissione ha concesso una proroga del visto, proprio dopo aver ricevuto una lettera degli scolari lo scorso Natale. «Un primo, piccolo segno di ascolto c'è stato - aggiunge il maestro Giampiero -. Ora speriamo che la stessa attenzione sia riservata anche al caso di Taiwo». E, tra poco, toccherà ad Hagie, un altro amico degli scolari di Serravalle, presentarsi in Commissione. «Quando scriviamo la lettera anche per lui?». I “Bimbisvegli” sono già pronti.