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Covid. Gimbe: +15% di ricoveri in 7 giorni, chi rischia. E oggi 8.569 casi e 67 morti

Redazione Internet giovedì 11 novembre 2021

Continua a aumentare la circolazione del Sars-Cov-2 in Italia. Crescono del 37,7% i nuovi casi settimanali di Covid-19, del 14,8% i ricoveri in ospedale e del 9,4% le terapie intensive. Mentre crollano del 75% in tre settimane le prime dosi di vaccino anti Covid e ancora 2,7 milioni sono gli over 50 da vaccinare. Mentre anche le terze dosi non decollano e al palo sono anche le forniture di vaccini.
È quanto rileva il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, che chiede un "cambio di marcia per contenere la quarta ondata".

Intanto, anche oggi i dati sulla pandemia in Italia segnalano un aumento netto dei contagi. I nuovi casi nelle 24 ore sono 8.569, contro i 7.891 di ieri: mai così tanti dall'8 maggio scorso. Con 595.812 tamponi, oltre centomila più di ieri, tanto che il tasso di positività cala leggermente all'1,4% (ieri 1,6%). In aumento anche il trend dei decessi, 67 oggi (ieri 60), per un totale di 132.618 vittime dall'inizio dell'epidemia. Frena invece la crescita delle terapie intensive, che segnano -1 (ieri +2) con 37 ingressi del giorno, scendendo a 422, mentre sono ancora in rialzo i ricoveri ordinari, +62 (ieri +11), 3.509 in tutto. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.

Tornando ai numeri della Fondazione Gimbe, "per la terza settimana consecutiva - ha dichiarato Nino Cartabellotta, presidente Gimbe - si conferma un incremento dei nuovi casi settimanali e una media giornaliera più che raddoppiata in meno di un mese, da 2.456 il 15 ottobre a 5.870 il 9 novembre". Inoltre sul fronte vaccini, ha rilevato il report, dopo aver sfiorato quota 440mila nella settimana 11-17 ottobre, in tre settimane il numero dei nuovi vaccinati è crollato del 75,4% attestandosi a 108.497 nella settimana 1-7 novembre. Di questi, il 72,2% sono persone in età lavorativa.
Aumentano casi di Covid-19 in tutte le regioni italiane e l'aumento va dal 12,7% della Toscana al 75,3% della provincia autonoma di Bolzano. Nessuna per ora rischia di passare in zona gialla ma servono misure restrittive.
In particolare, per 66 Province c'è un'incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Friuli-Venezia Giulia, Lazio e Veneto tutte le Province superano tale soglia. In 3 Province si contano oltre 150 casi per 100.000 abitanti: Trieste (479), Bolzano (260) e Gorizia (221).

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«Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – si registra un ulteriore incremento dei posti letto occupati da pazienti COVID: rispetto alla settimana precedente +14,8% in area medica e +9,4% in terapia intensiva». In termini assoluti, il numero di pazienti COVID in area medica è passato da 2.371 del 16 ottobre a 3.436 del 9 novembre 2021 e quello nelle terapie intensive da 338 del 25 ottobre a 421 del 9 novembre 2021. A livello nazionale il tasso di occupazione rimane molto basso (6% in area medica e 5% in terapia intensiva), ma con notevoli differenze regionali. In particolare, nessuna Regione supera la soglia del 15% per l’area medica, mentre Friuli-Venezia Giulia (11%) e Marche (11%) superano quella del 10% per l’area critica.

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Tali valori, a breve termine, non comportano il rischio di passare in zona gialla che, oltre all’incidenza settimanale superiore ai 50 casi per 100.000 abitanti, richiede contestualmente il superamento della soglia di occupazione del 15% in area medica e del 10% in terapia intensiva. «Aumentano – puntualizza Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – gli ingressi giornalieri in terapia intensiva: la media mobile a 7 giorni passa da 26 ingressi/die della settimana precedente a 34»