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LA VISITA E LE POLEMICHE. Gheddafi: «In Libia, donne più rispettate che in Europa»

lunedì 30 agosto 2010
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha lasciato poco dopo le 19 la residenza dell'ambasciatore libico a Roma, dove insieme al leader africano Muammar Gheddafi ha inaugurato l'Accademia libica a Roma. Il premier che ha tenuto un colloquio privato con Gheddafi di circa mezz'ora, nel quale si è discusso di politica internazionale ed economia, era accompagnato dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, e dai sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta e Paolo Bonaiuti. FESTEGGIAMENTI E POLEMICHEFesteggiamenti e polemiche nella visita di Muammar Gheddafi a Roma. Dopo lo show domenicale con le hostess e l'invito all'Europa a convertirsi all'Islam, il leader libico stamattina ha tenuto un secondo incontro all'Accademia libica con le ragazze dell'agenzia Hostessweb (stavolta però 200 e non più 500) durante il quale, secondo quanto riferito da una delle ragazze, Gheddafi ha evidenziato che «in Libia la donna è più rispettata che in Occidente e negli Stati Uniti»Nel pomeriggio Gheddafi ha scoperto una targa all'Accademia insieme al premier Silvio Berlusconi in cui si auspica che l'istituto sia «un continuo ponte culturale e civile tra i due Paesi». Berlusconi e Gheddafi si sono poi recati nei locali dell'Accademia dove era allestita una mostra fotografica che rappresenta il primo evento dell'attività dell'Accademia libica a Roma. Nel successivo colloquio, a cui ha partecipato anche il ministro degli Esteri Franco Frattini, si è parlato della presenza delle imprese italiane in LIbia, di Medio Oriente, Africa e crisi internazionale.In serata, si tengono i festeggiamenti per l'anniversario del Trattato di amicizia, con lo spettacolo di 30 cavalli berberi e il carosello dei Carabinieri nella caserma Salvo D'Acquisto. Seguirà l'Iftar - il pasto che spezza il digiuno imposto ai musulmani dal mese di Ramadan - offerto al leader libico e agli altri 800 invitati. Fra questi, ci saranno nomi di spicco del mondo dell'industria e della finanza italiana. Tra i partecipanti sono previsti il direttore generale di Confindustria Paolo Galli, il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini, l'amministratore delegato dell'Eni Paolo Scaroni e il numero due Claudio Descalzi, il presidente dell'Enel Piero Gnudi, l'amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo, il presidente di Impregilo Massimo Ponzellini e l'ad del gruppo Alberto Rubegni.«ITALIA RIDOTTA A DISNEYLAND»Dopo le critiche arrivate dall'opposizione e da ambienti cattolici alle uscite di Gheddafi, liquidate come «folklore» da Berlusconi, è scesa in campo FareFuturo. La fondazione vicina a Gianfranco Fini ha parlato di un'Italia ridotta «a Disneyland di Gheddafi". La sezione italiana di Amnesty International ha scritto una lettera a Berlusconi per ricordare le «gravi violazioni» dei diritti umani in Libia e per chiedere che questo tema sia messo al centro dei colloqui e dei rapporti bilaterali. Anche il sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi, ha espresso «perplessità» per alcuni atteggiamenti diGheddafi e lo ha invitato a non mancare di rispetto «ai cittadini italiani, in grande maggioranza cattolici». Ma per il fratello ed ex collega, Bobo Craxi, si tratta di «polemiche un pò esagerate» e «agitate da chi preferisce i marines armati alle letture del Corano in periodo di Ramadan, o magaricanticchiare Tripoli, bel suol d'amore».«È inimmaginabile per qualsiasi paese europeo guidato dalla destra offrirsi per costruire un palcoscenico a Gheddafi e per far sfilare 500 ragazze a pagamento mandate da un'agenzia per far finta di essersi convertite all'Islam. C'è di mezzo la dignità di un paese e la dignità delle donne italiane». Lo ha dichiarato Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, alla Festa nazionale del partito a Torino.