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Informativa. Gentiloni in Parlamento: regime siriano orribile, ma negoziato inevitabile

martedì 17 aprile 2018

Il premier Gentiloni alla Canera (Ansa)

Dopo giorni di distinguo e polemiche, Paolo Gentiloni lo dice con forza: la «scelta di campo» dell'Italia, nonché suo «caposaldo in politica estera», è «atlantica». E anche se il nostro Paese non ha partecipato all'attacco in Siria, ritiene «inaccettabile» l'uso «ripetuto» di armi chimiche e «motivato» l'intervento. Gentiloni replica così con nettezza a chi, come Matteo Salvini, sulle armi chimiche continua a professare dubbi.

Ma Gentiloni dice anche: "Siamo di fronte alla tragedia di una guerra orribile e di un regime orribile eppure con questo regime il negoziato è inevitabile". In Siria bisogna "evitare altre stragi, altri spargimenti di sangue. Ci sono ancora parti della Siria occupate dai ribelli che possono diventare teatro di nuove stragi".

Nelle Aule di Camera e Senato, dove il premier tiene un'informativa invocata da tutti i gruppi parlamentari, il dibattito non si infiamma mai: nessuna contestazione, ma nessuno applaude gli interventi degli altri gruppi. M5s e Fi affermano che la crisi ponga la necessità di un nuovo governo al più presto, ma la Lega conferma toni critici e filo-russi ma più moderati. Matteo Salvini, che si è attirato anche le critiche di Luigi Di Maio per la sua linea filo-russa, tiene il punto, ma chiarisce la sua posizione: «Chi lancia i missili su Twitter non fa nulla di intelligente. Sto aspettando le prove delle armi chimiche - ribadisce - ho il dubbio che i francesi abbiano interessi economici. Non tifo né per Trump né per Putin», dice dopo aver ascoltato e «condiviso» le parole di Gentiloni.

Al Senato, dove siedono sia Salvini che Renzi, è l'ex segretario Pd a far partire l'applauso al termine del discorso del premier. Gentiloni ribadisce che l'Italia ha dato supporto logistico, in particolare da Aviano, ma non a operazioni dirette in Siria. Resta il no dell'Italia «a un'escalation» e la convinzione, «non improvvisata», che serva un'iniziativa diplomatica e una «transizione», perché è «illusorio» pensare che basti la cacciata Assad. A quel tavolo deve esserci la Russia, sottolinea il premier, che a Mosca rivolge un'aspra critica quando ricorda che a causa del veto russo all'Onu è stata bloccata «l'iniziativa per accertare la verità sulle armi chimiche». Con la Russia, afferma, l'Italia mantiene un «doppio binario» di «fermezza» ma anche «apertura al dialogo». Ma al centro c'è l'alleanza con gli Usa, sapendo che «nessuna stagione sovranista» può portare al «tramonto dei valori dell'Occidente».

Il M5s, che al Senato viene applaudito anche dal presidente emerito Giorgio Napolitano, sia alla Camera che al Senato conferma la linea atlantista, invita a «mediare tra i due blocchi» e, nonostante plauda a Gentiloni, sottolinea come la crisi siriana abbia evidenziato «l'urgenza» di un nuovo governo.

Sul punto concorda anche Forza Italia, che con Valentino Valentini invoca più attenzione a Mosca. Forza Italia evoca lo spirito di Pratica di mare, che portò allo stesso tavolo Russia e Usa, la Lega e Fratelli d'Italia confermano le proprie posizioni. Ma, nota qualcuno, nessuno degli alleati di centrodestra applaude gli interventi degli altri.