Attualità

L'iniziativa. Ecco come è nato il logo di Genova. Che si annusa

Viviana Daloiso martedì 17 settembre 2019

Una delle bottiglie di “Genova”, in Galleria Mazzini. Il profumo della città viene diffuso lungo un percorso di 2 chilometri in centro attraverso decine di bottiglie da due litri e mezzo

La prima nota riconoscibile è – manco a dirlo – quella del basilico. Poi tocca alla menta, all’arancio e al bergamotto. Mentre si affievoliscono, ecco salire alla testa il rosmarino, la lavanda, il coriandolo e ancora il timo, la maggiorana, il gelsomino. Genova è la prima città al mondo ad avere il suo profumo. Non uno casuale, scelto tra tanti. I fratelli Gavazzi, Martino e Filippo, insieme al loro amico Giacomo, un anno fa hanno creato una start-up di essenze (si chiama Euthalia) e se lo sono inventati un pomeriggio seduti attorno a un tavolo, di ritorno da un viaggio.

«L’idea di creare e vendere profumi – spiegano – era nata dal nostro desiderio di raccontare i posti che avevamo visto nel mondo. Ma poi ci siamo accorti che il luogo che ci stava più a cuore, quello da cui siamo partiti e sempre ritorniamo, è la nostra città». Mica facile, però, raccontare Genova. I tre ragazzi – il più grande ha 26 anni, il più piccolo 21 – hanno deciso allora di affidarsi a uno dei nasi più famosi al mondo, madame Viviane Romani, chiamandola direttamente dalla capitale mondiale dei profumi, la città francese di Grasse. “Genova” è nato così: «Col basilico del pesto come segno distintivo della genovesità – spiega Martino – ma anche con gli agrumi e le erbe aromatiche di cui profuma la riviera ligure oggi e le spezie di cui profumava in passato, quando eravamo una Repubblica marinara».

Il profumo è stato presentato al sindaco, Marco Bucci, a cui è talmente piaciuto che ha deciso di farne il logo olfattivo ufficiale della città: un po’ come una bandiera, sarà il simbolo di Genova in tutti gli eventi ufficiali, a partire dal Salone nautico in corso. E l’iniziativa in questi giorni è scesa anche per le strade: fino al 13 ottobre nelle vie e nelle piazze del centro l’aria sarà profumata di “Genova”. Anche l’idea di profumare il centro storico di un’intera città è unica al mondo. A Genova succede da giovedì scorso, quando fuori da tutti i negozi e le attività commerciali del centro storico sono comparsi dei tavolini: sopra, bottiglie di profumo “Genova” da due litri e mezzo, piene di bastonici per diffonderne l’essenza. Cittadini e turisti ne sono entusiasti: annusano l’aria, sorridono, entrano nei bar e nelle boutique e chiedono che cosa sta succedendo. E qui gli viene raccontata tutta la storia.

Chi ha il suo bel da fare, in particolare, è mamma Gavazzi, pilastro del negozio di famiglia che vende essenze: «Entrano di continuo, anche solo per annusare e sapere la storia dei ragazzi». Così, tra il viavai dei curiosi e il sole di questi giorni e i vicoli che profumano di agrumi e di spezie, Genova sembra voler superare l’anno orribile che ha trascorso da quando è crollato il ponte Morandi, un evento che ha messo in ginocchio la città. «L’idea di dedicare a Genova un profumo – spiega ancora Martino – è nata anche da questo. Il profumo è qualcosa di buono e di bello, che trasmette positività ed energia. E la nostra città in questo anno che è passato ha dimostrato di volersi e di sapersi rialzare, di poter rinascere». Così percorrere i due chilometri profumati del centro (la mappa completa si può vedere sul sito del negozio, www.euthaliafragrances.com) sarà l’occasione anche per festeggiare un nuovo corso.