Oggi i funerali. Uccisi in Libia, l'ultimo saluto a Failla e Piano
venerdì 11 marzo 2016
È stato il giorno del dolore e del silenzio per i familiari di Salvatore Failla e
Fausto Piano, i tecnici della Bonatti uccisi otto giorni fa in
Libia dopo essere stati sequestrati con altri due colleghi nel
luglio scorso. I funerali delle due vittime, trucidati in uno
scontro a fuoco dai contorni non ancora chiariti nella regione
di Sabrata, si sono svolti quasi in contemporanea nei rispettivi
paesi d'origine: a Carlentini, in provincia di Siracusa, e a
Capoterra, nel cagliaritano.
Esequie in forma privata per espressa volontà delle famiglie,
che hanno rifiutato la cerimonia di Stato. Accanto alle vedove e
ai figli di Failla e Piano si sono stretti anche i due operai
scampati alla morte dopo essere riusciti a liberarsi il giorno
dopo l'eccidio: Filippo Calcagno, che da Piazza Armerina (Enna)
ha raggiunto Carlentini, e Gino Pollicardo, che dalla Liguria è
volato in Sardegna.
A Carlentini, dove l'amministrazione comunale ha proclamato
il lutto cittadino, centinaia di persone hanno sfilato fin dalle
prime ore del mattino davanti all'altare della Chiesa di Santa
Tecla, dove era stata allestita la camera ardente. Al rito
funebre ha assistito anche il Governatore della Sicilia Rosario
Crocetta, che però non ha voluto rilasciare alcuna
dichiarazione: "È un momento di dolore - ha detto - e il dolore
va rispettato".
I funerali sono stati celebrati dall'arcivescovo di Siracusa,
monsignor Salvatore Pappalardo, che nella sua omelia ha invitato
i fedeli a pregare "perché il Signore dia conforto e
consolazione ai familiari che si sono visti strappare in maniera
tragica il loro caro dalle mani violente di qualcuno". Ad
ascoltare le parole del presule, sedute in prima fila, la vedova
di Failla, Rosalba Scorpo, e le due figlie, Erika, di 22 anni,
ed Eva, di 14. L'uscita del feretro dalla Chiesa è stata
accompagnata da un lungo applauso e dalle grida strazianti della
mamma di Failla, Pina: "Ridatemi mio figlio, perché me l'hanno
ucciso?".
Un dolore analogo a quello della famiglia Piano che ha
seguito in silenzio il rito funebre, celebrato dall'arcivescovo
di Cagliari Arrigo Miglio nel Palazzetto dello sport di
Capoterra. Una struttura che pure non è riuscita a contenere
tutte le persone che hanno voluto manifestare il loro cordoglio
alla moglie dell'operaio, Isabella, e ai figli Giovanni, Maura e
Stefano.
Al termine della cerimonia tutto il paese ha voluto salutare
i familiari. Nonostante la fitta pioggia in migliaia hanno
seguito il feretro nel tragitto verso il cimitero. Durante il
corteo funebre tante strette di mano anche a Gino Pollicardo,
che non ha mai abbandonato nemmeno per un attimo i familiari del
collega ucciso. Nessuna parola con i giornalisti per rispettare
la linea del silenzio. Poi, nel cimitero di Capoterra, così come
in quello di Carlentini, l'ultimo saluto a Fausto e Salvatore,
vittime innocenti di una tragedia ancora senza risposte.