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ELEZIONI REGIONALI. Friuli, vince la Serracchiani Flop di M5S, record astensione

Francesco Dal Mas lunedì 22 aprile 2013
Neppure lei, Debora Serracchiani, immaginava un risultato così clamoroso, dopo la crisi del Pd in campo nazionale. Invece alla fine l’europarlamentare dei Democratici, segretaria regionale del partito, renziana, candidatasi alla presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia, ha vinto per una manciata di voti, meno di 2mila (circa lo 0,36%) sul diretto antagonista Renzo Tondo, candidato del centrodestra e presidente uscente. «Sarò il presidente di tutti», ha ammesso Serracchiani, dopo aver asciugato le prime lacrime di commozione. Commozione e rabbia, perché già a metà scrutinio, quando i punti di vantaggio erano una decina, si era sfogata: «Abbiamo vinto, ma che fatica... se non ci fosse stata Roma, sarebbe stata un’asfaltata». Serracchiani, ringraziando il presidente uscente per gli auguri ricevuti via telefono, ha spiegato di voler essere anche la presidente di quelli che ieri hanno rappresentato il «partito degli astenuti»: un «partito» che da solo vale il 49,50%, il primo nella regione.L’affluenza, infatti, ha toccato minimi storici, fermandosi al 50,50%: +13% rispetto al 2003 quando si votò come questa volta solo per le Regionali, le Provinciali e qualche Comune; molto meno (-20%) rispetto a cinque anni fa, nel 2008, quando ci fu l’<+corsivo>Election day<+tondo> con le Politiche. In questo scenario, la seconda notizia: nei giorni in cui il Pd a Roma si sfasciava, a Trieste e nel resto della Regione si ricompattava, sotto il segno di Renzi. Una vittoria quasi insperata; in Friuli Venezia Giulia c’era infatti chi riteneva che il secondo partito sarebbe stato M5S e che l’europarlametare dei democratici sarebbe rimasta a casa. Serracchiani ha vinto a capo di una coalizione composta da Pd, Sel, Unione Slovena, Cittadini per il presidente Serracchiani, Idv, sfiorando il 39,37% delle preferenze. Il presidente uscente, Tondo, si è piazzato al secondo posto, col 38,99%, con la medesima alleanza che lo ha sostenuto nella legislatura uscente. Pdl, Udc, Lega Nord, Pensionati, con l’aggiunta di una lista civica, di sua ispirazione. «Riconosco la vittoria di Serracchiani – ha detto Tondo – Adesso questa regione ha bisogno subito di un governo».Il M5S non è riuscito a fare del Friuli Venezia Giulia la prima regione d’Italia a 5 stelle, come aveva auspicato per ben 4 giorni di tour elettorale il leader Beppe Grillo: il suo candidato presidente Saverio Galluccio ha ottenuto il 19,3% delle preferenze (mantenendosi sempre attorno al 20%, mentre il partito è al 14%), arrivando terzo e dunque, come prevede la legge elettorale, non entrando in Consiglio. Non entrerà in Aula neppure il quarto candidato presidente, Franco Bandelli di "Un’Altra Regione". Non ha raggranellato neppure il 3 per cento dei voti. Primo partito in regione si è dunque riconfermato il Pd con il 26,81% seguito a distanza dal Pdl con il 20,04 cioè quasi 7 punti di distacco. Solo terzo il M5S al 13,77 (era arrivato oltre il 27% in regione alle politiche del 24 e 25 febbraio). Spicca per performance la lista civica del presidente Tondo che a livello regionale ottiene il 10,85%, piazzandosi addirittura prima della Lega Nord che si ferma all’8,21%. Guadagna un po’ rispetto alle Politiche, ma perde rispetto alle precedenti performance regionali l’Udc (3,67%), quindi Un’Altra Regione con il 2,11, l’Unione slovena all’1,50, La Destra all’1,50, Idv (0,98%) e Pensionati 0,95%.Oggi pomeriggio è previsto lo spoglio delle Provinciali di Udine e di 13 Comuni, tra i quali quello di Udine. Il sindaco uscente, e candidato al rientro, Furio Honsel, del Pd, ha chiosato, dopo i complimenti a Serracchiani, di essere «felice: si tratta di un risultato positivo non solo per il Friuli Venezia Giulia, ma anche per l’Italia. Ed è un ottimo viatico per lo spoglio di domani».  «Il mio primo impegno? Non lascerò indietro nessuno tra gli impoveriti di questa regione», ha assicurato Serracchiani, memore anche dell’appello dei vescovi alla solidarietà con quanti hanno perso il lavoro e lo cercano, in particolare i giovani. Su questo e su altri temi, ha aggiunto Serracchiani, «sono pronta a lavorare con tutti, aprendo un dialogo con le opposizioni. Da quando mi sono candidata ho affermato che serviva uno sforzo collettivo e che c’era la possibilità di tanti di mettersi in gioco. Sono pronta a fare questo lavoro sulle competenze, sul lavoro di tutti. La nostra è una Regione in difficoltà e siamo chiamati a fare un lavoro costruttivo».