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L'INTERVISTA. Frattini: «Casini non si isoli. Lui è decisivo per il progetto»

Arturo Celletti venerdì 26 ottobre 2012
​«Ho un solo obiettivo, avere presto un Ppe italiano. Un partito nuovo capace di declinare parole forti: l’onestà, i valori della persona umana, la difesa della famiglia e della vita, l’economia sociale di mercato, una maggiore integrazione europea». Franco Frattini spiega il progetto e invita i possibili protagonisti a non tirarsi indietro: «Emma Marcegaglia, Raffaele Bonanni, Giuseppe Fioroni, Pier Ferdinando Casini... Possiamo stare tutti nella stessa casa: il popolarismo è la nostra stella cometa». L’ex ministro degli esteri del Pdl lavora da tempo in silenzio. È stato determinante a convincere Berlusconi al passo indietro. E ora vuole essere altrettanto decisivo nel far capire all’Udc che gli alibi sono finiti.Che dirà a Casini?Che non mi rassegno a non avere il Ppe italiano. Sarà un messaggio forte e chiaro: «Pier, il popolarismo europeo sei anche tu, non ti puoi tirare fuori da questa proposta. Ci sei anche tu. E isolarti oggi vuol dire condannare un grande progetto all’insuccesso».Il cantiere senza Udc non parte?Perché le forze vive della società civile dovrebbe credere al progetto se non ci crede chi è con noi nel Ppe? E perché Bonanni dovrebbe federare e benedire l’iniziativa? Casini deve capire in fretta, al voto mancano poche settimane e sarebbe sciagurato fallire. Anche perché dall’altra parte Vendola continua a proclamare lo smantellamento dell’agenda Monti e Bersani non fa nulla per frenarlo.Anche tra voi c’è chi dichiara guerra a Monti e all’Europa.Daniela Santanchè è minoranza, netta minoranza. La linea che prevale è una e le primarie lo confermeranno: è guardare al Ppe e al lavoro fatto da Monti, è respingere le tentazioni lepeniste ed estremiste. È la mia linea, ma è soprattutto la linea di Alfano. Abbiamo parlato a lungo nell’ultima trasferta a Bucarest e se ho deciso di sostenerlo è per realizzare un grande progetto.Come saranno le primarie?Le voglio aperte, Alfano le vuole aperte. Non solo iscritti, non solo simpatizzanti... Vogliamo primarie libere: la gente che passa per strada e vuole partecipare deve poterlo fare: è questa la democrazia. E poi vogliamo un voto in più del Pd. Ci sarà una grande partecipazione e ci sarà un no forte ai messaggi urlati della Santanchè che dopo il voto o si adegua o è fuori. Torniamo al progetto Ppe italiano: al voto mancano mesi e c’è diffidenza, scetticismo...Vanno superati. Il cantiere può aprirsi, serve solo generosità e lungimiranza. Voglio anche io qualcosa come la Ump francese o come la Cdu tedesca. Una casa con valori, idee, progetti. Certo oggi non c’è tempo per creare un nuovo partito politico. Dobbiamo essere realisti e concreti. C’è però il tempo per chiudere un patto federativo tra le tante realtà che guardano al popolarismo. E alla base del patto un manifesto politico condiviso. Sarebbe un grande risultato, un passo decisivo verso l’inevitabile scioglimento dei vecchi partiti.Restiamo all’oggi: Monti che fine fa?Monti guarda da fuori, ma se dopo il voto non c’è una maggioranza...Con questa legge elettorale ci saràÈ inaudito pensare che questo premio di maggioranza possa restare. È stata chiara la Corte Costituzionale. E se i partiti dovessero fare finta di nulla c’è il presidente Napolitano: lui ha strumenti, autorità e carisma per mettere le forze politiche con le spalle al muro. Alfano imprimerà davvero una svolta nel Pdl?Lo farà. E quelli che lo sostengono l’aiuteranno a farlo: il rinnovamento non sarà un piccolo reset. Serve una svolta profonda e Alfano potrà dare segnali netti già prima delle primarie. Ne abbiamo parlato e ho fiducia che lo farà, vedrete Angelino saprà sorprendere.