Attualità

Le misure. Irpef, i tagli di Renzi in otto capitoli

Nicola Pini giovedì 17 aprile 2014

Ultime riunioni, ultimi dettagli da mettere a punto ma il decreto taglia Irpef che il governo intende varare domani pare in linea di massima definito. Conterrà i famosi 80 euro al mese in più in busta paga sotto forma di detrazione per le fasce di reddito medio-basse e anche il bonus destinato ai cosiddetti incapienti, quelli che non hanno prelievo fiscale perché guadagnano troppo poco. Misure finanziate principalmente con la spending review, articolata su otto capitoli di tagli strutturali. Nel pacchetto c’è anche la riduzione Irap per le imprese (-5% quest’anno) ma in questo caso la copertura arriverà dall’aggravio fiscale sulle rendite finanziarie. Smentito invece ogni intervento sul canone Rai, come invece nella giornata di ieri era trapelato.

Ieri il ministero del Tesoro ha inviato una bozza del provvedimento a Palazzo Chigi, esaminata in serata dal presidente del Consiglio Renzi con il sottosegretario Graziano Delrio e il consigliere economico Joram Gutgeld. Non è mancata la solita incursione su Twitter del premier: «Dicevano che era una televendita. Poi che non c’erano le coperture. Poi le coperture sì, ma non quelle. #Amicigufi ma aspettare venerdì no?», ha scritto il capo del governo.

Il tema centrale del decreto di domani, a maggior ragione dopo i richiami arrivati dalla Banca d’Italia, riguarda in effetti l’articolazione e la solidità delle coperture a fronte di una riduzione di fiscale annunciata come strutturale, permanente. La spending review si farà carico di 4,5 dei 6,7 miliardi necessari, aveva già assicurato Renzi dopo l’ultimo Consiglio dei ministri. Cifre che però potrebbero essere riviste al rialzo di circa un miliardo alla luce del bonus destinato agli incapienti.

I risparmi arriveranno in particolare da otto capitoli di spesa: i costi della politica e gli stipendi dei manager pubblici (ma non è escluso un intervento su tutte le retribuzioni più alte, privati compresi), gli acquisti di beni e servizi da parte degli enti pubblici, il settore della Difesa, compresi i contestati aerei F35, gli immobili pubblici, le aziende municipalizzate e l’innovazione nella Pa con una spinta alla digitalizzazione. Ancora, sarà indicato un introito aggiuntivo dalla lotta all’evasione fiscale (attraverso la fatturazione elettronica e gli incroci tra banche dati) e sarà sfrondato il bosco degli incentivi alle imprese. Tutti interventi che dovrebbero dare risorse permanenti. Per quanto riguarda il recupero del canone Rai evaso, avrebbe fruttato al Tesoro circa 150 milioni non ci sarà. Ma l’intervento non ci sarà, almeno non ora.

I risparmi servono per coprire le detrazioni Irpef da circa 80 euro mensili, che partiranno dal mese di maggio, e che andranno a beneficio dei soli lavoratori dipendenti con un reddito annuale fino ai 25 mila euro lordi (e a scalare fino intorno ai 30mila). Per gli incapienti è previsto invece un bonus (forse 40-50 euro) che sarebbe erogato direttamente dai datori di lavori i quali avrebbero poi un rimborso indiretto da parte del Fisco o dell’Inps: ne avrebbero beneficio anche colf e badanti, con le famiglie in questo caso in veste di datori di lavoro.