Attualità

Esodo infinito. Fiocco azzurro sulla nave dei soccorsi

Daniela Fassini lunedì 12 settembre 2016
Se fosse nato 24 ore prima, la madre, nigeriana, avrebbe partorito su un gommone stracarico di migranti, in mezzo ad acqua marina stagnante e benzina. Il piccolo Newton Oman, così lo hanno chiamato i genitori, in viaggio con altri due bambini di sette e cinque anni, ha avuto la “fortuna” di nascere domenica mattina intorno alle sette sulla nave dei soccorsi Acquarius delle ong Medecin sans Frontieres e Moas.   "Ero agitatissima quando eravamo sul gommone – racconta Faith, la madre del piccolo nato - ero seduta nella parte centrale della barca con altre donne e bambini. Ero nel panico perché sapevo che il travaglio sarebbe potuto iniziare a momenti, potevo sentire il bambino che si muoveva su e giù. Ho avuto contrazioni per tre giorni prima del parto". Madre, padre e due fratellini erano a bordo di un gommone alla deriva nel canale di Sicilia quando sono giunti i soccorsi. 

Ora stanno tutti bene e sono sulla nave con altri 392 migranti. Tra loro, 155 hanno meno di 18 anni, di cui 141 non accompagnati che hanno intrapreso da soli un lungo e pericolosissimo viaggio. “Una nascita assolutamente ordinaria in condizioni straordinarie” racconta l’ostetrica di Msf che ha assistito al parto, Jonquil Nicholl. ”Sono agghiacciata se penso a quello che sarebbe potuto accadere se questo bambino fosse nato 24 ore prima – aggiunge - Com'è possibile che tutto ciò possa ancora accadere nel 2016? Famiglie, persone vulnerabili, donne incinte e bimbi piccoli o che devono ancora nascere, tutti si trovano costretti a rischiare la propria vita per attraversare il Mar Mediterraneo, quando invece dovrebbero ricevere da subito assistenza e protezione".