Attualità

Le comunità. Feste “bonificate” grazie alle parrocchie

Domenico Marino martedì 8 luglio 2014
In Calabria come altrove sono molte, per non dire moltissime, le processioni pulite e candidamente libere da piccole e grandi infiltrazioni della criminalità organizzata. Che qualche uomo del disonore vi partecipi tra la folla è possibile, ma certo non è coinvolto nell’organizzazione né tanto meno nella gestione. A Cassano all’Jonio, nel Cosentino, a esempio, il Venerdì Santo la statua della Madonna Addolorata viene portata a spalla dai membri di una congregazione mentre il Cristo morto e le “varette” che riproducono i momenti salienti della passione di Gesù, sono gestite da Agesci, parrocchie, associazioni di volontariato e semplici cittadini. A Luzzi, paesone a pochi chilometri da Cosenza, l’Addolorata e i “misteri” richiamano migliaia di fedeli, compresi molti emigranti ai quali quest’anno sono stati affidate alcune statue. A Catanzaro i vigili del fuoco e l’associazione “Angeli della notte” il Venerdì Santo portano a spalla per le strade cittadine le statue della Vergine e del Cristo morto detta “la naca” (culla). A Rossano tredici statue storiche rappresentanti tutti i momenti della passione percorrono le statue del centro storico nel pomeriggio del Venerdì Santo, trasportate da cittadini che fanno voti di vario genere. A organizzare e gestire tutto la confraternita dell’Addolorata. A Bivongi, nell’entroterra reggino, dove c’è un monastero di romeni ortodossi, quest’anno la Pasqua cattolica è stata festeggiata assieme a quella ortodossa per una curiosa coincidenza dei calendari gregoriano e giuliano. La notte di Pasqua ortodossi provenienti da tutta la Calabria hanno affollato una processione a lume di candela all’esterno del monastero greco ortodosso San Giovanni Theristis. Nel Vibonese anzitutto grazie all’impegno del vescovo Luigi Renzo sono state “purificate” da possibili infiltrazioni o condizionamenti le processioni dell’Affruntata a Sant’Onofrio e a Stefanaconi. Nel primo paese lo scorso aprile la processione non è stata svolta poiché la comunità non ha accettato la decisione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica d’affidare alla protezione civile le statue dell’Addolorata, del Cristo e del San Giovanni che sono protagoniste della rappresentazione sacra. A Stefanaconi, invece, la popolazione ha condiviso la scelta e l’Affruntata s’è svolta regolarmente. Gli esempi potrebbero proseguire, anche nella Piana di Gioia Tauro, a due passi da Oppido Mamertina. Lo sottolinea con decisione don Pino Demasi, referente in Calabria dell’associazione antimafia Libera. «Sono tantissime, quasi tutte – aggiunge – grazie anzitutto ai sacerdoti che negli anni hanno lavorato con attenzione a una sorta di bonifica».