Rai. Fazio accusa: mai così forte l'ingerenza politica alla tv pubblica
Il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, "coccola" Fabio Fazio dopo il suo sfogo al Festival della tv di Dogliani (Cuneo). «Per me è un patrimonio della Rai. Non è un volto, è un autore, e la tv si fa con gli autori», ha detto il dg intervistato dallo stesso Aldo Grasso. «Le minacce che ha raccontato di aver ricevuto Fazio – ha aggiunto Campo Dall’Orto – sono difficili da accettare. Ha tutta la mia vicinanza e solidarietà». Poco prima, infatti, il conduttore di Che tempo che fa, intervistato dallo stesso critico televisivo, aveva dichiarato che «mai l’ingerenza politica è stata così forte come in questi tempi sulla tv pubblica». Fazio ha poi spiegato: «Non posso rimanere in Rai se vengo considerato un costo, un peso e non un valore. Per rimanere deve essere chiara questa cosa. Ma deve dircelo chi in questi mesi sta dicendo il contrario. Dopo 33 anni di Rai e tante bellissime pagine scritte insieme essere considerati un costo non è ammissibile. Quello che non è più pensabile è essere considerato uno che prende qualcosa che non è suo».
«Dopo tanti anni di carriera è più difficile trovare un modo di rimanere che andare via – ha continuato il conduttore, il cui contratto con la Rai è in scadenza a giugno –. Io sono consapevolissimo di essere un privilegiato, fortunatissimo, che guadagna molto. Ma siamo qui a parlare di tv. Io mi sono chiesto in queste settimane e in questi mesi cosa dovrò fare. E una cosa la so: quello che non dovrò fare è portare i figli a scuola e rischiare di essere insultati per quello che ho preso o non ho preso o essere minacciati di morte sui social». Secondo Fazio «il tema è: la Rai sta sul mercato sì o no? Se ci sta, deve poter prendere sul mercato, con le regole del mercato, quelli che la aiutano a stare sul mercato. Oppure bisogna chiedersi se invece la Rai debba essere una specie di ammortizzatore sociale, un luogo di esercizio del potere».