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Il caso. La denuncia in aeroporto. Fassino: mai appropriato di nulla

Redazione romana mercoledì 24 aprile 2024

Difficile credere che abbia davvero provato a rubare un profumo e l'ipotesi di una distrazione è certamente convincente. Sta di fatto, però, che Piero Fassino è stato denunciato per tentato furto all'aeroporto di Fiumicino. Il dem è stato bloccato al duty free con un flacone di una nota fragranza per donne nella tasca del giaccone. La notizia è stata pubblicata in prima pagina dal Fatto Quotidiano, che ha riportato anche la replica del deputato e segretario del Pd, parlamentare per sette legislature, ex ministro della Giustizia e sindaco di Torino per cinque anni (dal 2011 al 2016).

La vicenda è avvenuta la mattina del 15 aprile. Fassino, secondo la ricostruzione de Il Fatto, era in attesa di un aereo per Strasburgo. Dopo aver superato i controlli, si è fermato al duty free, dove ha preso un profumo da oltre 100 euro: «Volevo comprarlo per mia moglie», ha poi spiegato. A un tratto, però, il telefono del parlamentare ha iniziato a squillare: «Avendo il trolley in mano e il cellulare nell'altra - si è giustificato - non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse». Qui però, scrive il Fatto, emergerebbe una discrepanza tra le versioni: al giornale risulta che a quel punto Fassino si sarebbe allontanato oltre le casse facendo scattare l'allarme anti-taccheggio. Secondo quanto riferito dall'ex ministro, invece, sarebbe stato proprio il suo gesto di appoggiare il prodotto nella giacca ad allertare il vigilante che l'ha bloccato.

Ne sarebbe nata una discussione, accorata ma educata e civile, in cui il deputato avrebbe provato a spiegare di non avere avuto alcuna intenzione di rubare il profumo, e anzi avrebbe anche chiesto di pagarlo e persino di comprarne due proprio per dimostrare la sua buona fede. I responsabili del duty free però hanno sporto denuncia. «Sono stupito per un episodio che pensavo di aver già chiarito con i responsabili», ha detto al quotidiano lo stesso Fassino, ribadendo che, quando ha appoggiato la confezione in tasca, «si è avvicinato un funzionario della vigilanza che mi ha contestato quell'atto segnalandolo a un agente di polizia. Certo non intendevo appropriarmi indebitamente di una boccettina di profumo. In vita mia non mi sono mai appropriato di alcunché».