Attualità

Fare pace con la scuola. Ad Assisi si può

Marina Rosati martedì 15 aprile 2014
​Una grande aula all’aperto dove al posto della lavagna c’è l’immagine straordinaria della Basilica di San Francesco di Assisi. E qui gli studenti sono protagonisti di una grande festa in un circuito di colori e di striscioni, di applausi, di cori e musiche. Sono un piccolo esercito di circa 3mila ragazzi armati di gioia di vivere, entusiasmo, voglia di protagonismo e sensibilità. Partecipano al meeting internazionale della scuola "Sui passi di Francesco, per la pace, la fraternità e il dialogo" che si concluderà oggi con l’intervento di Jovanotti. Rappresentano le varie realtà scolastiche, i diversi ordini e gradi, tutte le regioni d’Italia e sono pronti a mettersi in gioco per il loro futuro partendo proprio dall’ambito scolastico. Un ambito che alla maggior parte appare buono, ben costruito, dove si va al di là delle semplici nozioni di storia, geografia, matematica o chimica. Dalla scuola media Manzoni di Pesaro sono arrivati circa in cinquanta. Per Chiara e Aurora la scuola «è un luogo ideale dove ci sono ottimi rapporti con compagni e professori. L’importante – sottolineano le due bambine – è che tutti si impegnino e facciano la propria parte». Anche il loro compagno Nicola è entusiasta del percorso di studio che sta seguendo: «Al di là delle varie materie infatti abbiamo approfondito tematiche importanti come la pace». Dall’istituto omnicomprensivo "Fratelli Agosti" di Castiglione in Teverina sono arrivati in 27 e con il loro striscione tutto colorato cercano di farsi spazio e farsi vedere perché per loro «la pace è vita. È comprendere le persone – spiega Chiara – e non lasciare nessuno in difficoltà». «Nella nostra scuola – spiega invece Sara – ci troviamo bene e siamo riusciti a costruire un ottimo rapporto anche tra di noi, grazie a degli incontri con uno psicologo che hanno favorito l’integrazione». Ne sa qualcosa la piccola Iva che ha perso completamente il suo accento bulgaro e si sente davvero a casa. «Sono stata accolta molto bene – racconta – e parlare di pace ci aiuta a comunicare e a convivere meglio insieme». «Pace è anche rispetto, ecco perché temi come il bullismo – sottolineano ancora – sono sempre più all’ordine del giorno». La loro voglia di essere ad Assisi era davvero travolgente e così i 250 bambini della scuola primaria "Danilo Dolci" di Cenaia di Pisa si sono subito fatti vedere. Anche perché la loro scuola non è unica ma sicuramente esemplare. Niente cartelle o astucci griffati, niente che possa costituire un motivo per costruire una scala sociale che in questo ambito non serve, a scuola tutti devono avere le stesse opportunità e loro ne sono entusiasti. «Da noi – spiegano Serena, Teo, Aurora e Denise – tutto il materiale è condiviso e ce lo fornisce la scuola. L’unica differenza possono essere i colori, diversi per i maschi e le femmine. Per quanto riguarda la pace – specificano – ne parliamo sempre più spesso perché crediamo che solo così si può costruire un futuro migliore».Il lungo viaggio per arrivare ad Assisi non ha smorzato l’entusiasmo dei ragazzi del liceo "G.Palmieri" di Lecce che sono soddisfatti del percorso che stanno seguendo «anche se – dice Alessia – dovremmo approfondire ancora di più di temi come la pace, la convivenza, l’integrazione. Grazie però alla scuola - spiega Elisabetta - abbiamo avviato dei progetti di volontariato che ci portano ad essere impegnati e in aiuto dei bambini immigrati bisognosi». In un momento di crisi e di incertezza come quello attuale, i ragazzi dell’istituto tecnico commerciale Corinaldese di Senigallia, vorrebbero una scuola che aprisse di più le porte del lavoro. «A scuola affrontiamo temi importanti e ci troviamo bene sia dal punto di vista della didattica che dei rapporti – sottolinea Lorenzo», «ma vorremmo – gli fa eco Lorenzo – che una volta usciti potessimo trovare subito uno sbocco occupazionale». Per alcuni questa due giorni ad Assisi è propedeutica all’incontro del mondo della scuola con il Papa del prossimo 10 maggio. «Qualche delegazione della nostra scuola – sottolinea Luca – ci andrà sicuramente anche perché questo Papa con la sua semplicità ci riporta alla chiesa del passato». E se San Francesco prima e Papa Bergoglio poi con il loro esempio sono autentici testimoni di pace per Sara «le divisioni religiose non possono e non devono influenzare questo tema. La pace – tiene a precisare la ragazza – va al di là della fede religiosa e quindi anche un cantante può essere preso come esempio». Ad essere davvero entusiaste della loro scuola sono le ragazze dell’Isiss "Giambattista Novelli" di Marcianise in provincia di Caserta. «La nostra scuola – spiega Rosalia – ci prepara in quasi tutte le materie, abbiamo una base completa». «Studiando materie come sociologia e psicologia – aggiungono Domenica e Cinzia – abbiamo anche una buona base per rapportarci con i nostri compagni che arrivano da altri paesi e professano religioni differenti». «A scuola – continua Domenica – abbiamo imparato anche il corretto uso dei social network e i pericoli a cui possiamo andare incontro». E adesso, dopo Assisi, tutta la loro attenzione è rivolta all’incontro di Roma con Papa Bergoglio «che parla con semplicità dei problemi della gente».